“Ho letto con attenzione il duro sfogo dell’ex assessore alle Risorse Umane e al Controllo del Territorio, dal luglio 2014 al giugno 2015, della giunta Cimmino, che, a distanza di tanto tempo dalla sua ultima dichiarazione pubblica, si lascia andare in una lunga riflessione, nella quale viene tirato in ballo anche il mio nome e la mia attività politica di amministratore che egli definisce, certo non in senso spregiativo, da veterano. Innanzitutto, ci tengo a precisare che essere un novizio, un soggetto alla prima esperienza non è sempre sinonimo di cambiamento positivo, di miglioramento e di rinnovamento, perché tante volte ho incontrato lunga la strada tanti pseudo-politici alle prime armi che portavano in dote vecchie idee e vetusti modi di concepire la politica. E mi spiace rammentante all’ex assessore di essersi comportato, come suo primo atto politico-elettorale, da dinosauro da Prima Repubblica, quando dopo essersi impegnato con una serie di incontri per la costituzione di una lista civica, Gragnano Insieme, di cui era leader, decise improvvisamente alle elezioni del 2014 di fare un passo indietro, accordandosi con Paolo Cimmino e preferendo una sicura poltrona da assessore ad una difficile sfida alla ricerca del consenso popolare“. Lo dichiara Patrizio Mascolo, consigliere di opposizione del Comune di Gragnano.
“A differenza dell’ex assessore, il sottoscritto alle ultime elezioni decise di accettare il confronto elettorale ed il giudizio delle urne, sapendo di non partire da una situazione di vantaggio, ma solo perché albergava in me la volontà di cambiare davvero le cose e di offrire il contributo di #idee e progetti della mia squadra di governo. Credevamo fortemente in un progetto serio, fattivo e concreto e nella necessità di mettere in campo tutte le condizioni per poter amministrare senza condizionamenti, impegni o accordi pre-elettorali, preferendo non accettare assessorati, in cambio del ritiro della mia candidatura, a differenza di chi preferì fare un passo indietro per soddisfare ambizioni personali, in cambio di una poltroncina da assessore. Una volta nominato dal Sindaco, l’ex assessore si scontrò con la dura realtà dell’amministratore che si deve districare in situazioni complesse e complicate, la cui soluzione non è sempre a portata di mano e di facile lettura, ed onestamente non posso annoverarlo tra gli assessori gragnanesi più produttivi, rilevando poche cose fatte, fatta eccezione per qualche riunione con i commercianti ed un tentativo fallito di cambiare l’impostazione della fiera cittadina. Si presentò come soggetto nuovo e portatore di novità e cambiamento, in grado con il suo bagaglio di idee di poter risolvere le varie problematiche cittadine, ma i risultati non raggiunsero mai la sufficienza e le tante belle parole furono disattese dai fatti. Faccio notare ciò con sincero dispiacere, in quanto ricordo l’ardore, l’entusiasmo e la volontà dell’assessore in quegli anni di mandato ed anche nella fase che portò alla costituzione della sua lista civica, ma purtroppo quella buona volontà non si tradusse mai in atti concreti, naturalmente dando atto che i demeriti non possono essere totalmente imputati allo stesso. Improvvisare rivoluzionari sermoni dall’esterno è facile, ma solo toccando con mano i problemi dei cittadini ed entrando a far parte della macchina comunale si possono comprendere le reali difficoltà del paese. Amministrare vuole dire scontrarsi con i problemi, e una buona dose di esperienza sarebbe servita per evitare di incappare in errori e individuare non solo le idee giuste, ma anche il modo per renderle concrete. In questi anni, di maestri e professoroni della nuova politica ne ho visti tanti, ma messi alla prova dei fatti, hanno fallito miseramente. Ritornando alla mia attività, chi mi conosce sa che non sono avvezzo a vantarmi del mio operato e delle cose da me fatte o semplicemente poste all’attenzione dell’Amministrazione comunale,perché ritengo debbano essere i cittadini a valutare il nostro operato e decidere se lo stesso sia meritevole o meno di apprezzamento. Ad onor di cronaca, vorrei giusto ricordare quanto fatto nel mio ruolo da consigliere comunale (per appena quattro anni in maggioranza e da due all’opposizione) ed onestamente non so quanti possono annoverare gli stessi risultati: come, ad esempio, l’aver consentito la riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace, la risoluzione dei problemi che ostacolavano il completamento dell’isola ecologica, oggi data in concessione all’azienda che si occupa dei rifiuti, aver contribuito alla riapertura dell’impianto sportivo San Michele, così come l’aver favorito l’arretramento della zona rossa (rischio idrogeologico) sulla città di Gragnano, ancora l’ottenimento di un finanziamento per la realizzazione del Museo della Pasta, purtroppo successivamente revocato per problemi che meriterebbero sicuramente un approfondimento, la messa in sicurezza del polo scolastico di via Quarantola con la realizzazione a breve di marciapiedi lungo la stessa strada ed in via dei Sepolcri. Dai banchi dell’opposizione, ho spesso portato all’attenzione dell’attuale amministrazione comunale, tutte le criticità e le istanze dei cittadini, con un occhio sempre attento alle periferie, che non vanno mai trascurate ed abbandonate. Se per veterano si intende aver portato a casa questi risultati, sapendo bene che vi è ancora tanto da fare, allora meglio essere veterano, rispetto a chi quando ne ha avuto la possibilità non è riuscito a cavare un ragno dal buco. In conclusione, condivido il suo malessere quando chiosa affermando che qualcuno prima o poi dovrà assumersi la responsabilità politica dell’attuale condizione in cui versa il paese, e quel giorno non so quanti potranno portare all’attenzione dei cittadini per una sincera valutazioni i risultati da me poco prima indicati“.