Ludopatia e bitcoin, le febbri del terzo millennio

L’ingresso del digitale nella vita quotidiana non ha portato soltanto aspetti positivi. L’idea da cui è stato sviluppato il web, diffondere le informazioni e condividerle, ha effettivamente portato cultura e consapevolezza a portata di mano. Il problema è che non sempre lo strumento viene utilizzato con la giusta prudenza, tanto da causare alcune nuove malattie: la ludopatia, per esempio. Avere a disposizione l’azzardo 24 ore su 24 ha portato a un aumento considerevole delle possibilità di scommettere, con tutti i rischi connessi. La febbre da gioco è del tutto paragonabile a un altro tipo di novità che sta spopolando negli ultimi mesi, il bitcoin.

La moneta virtuale ha conquistato il mercato mondiale. Alcuni dei suoi vantaggi sono sotto gli occhi di tutti gli investitori: non ha bisogno di essere stampata e non risente dell’economia di un singolo Stato. Come ogni potenziale criptomoneta d’altro canto il suo grosso limite è la volatilità del proprio valore. In un anno si è prima decuplicato e poi dimezzato nell’arco di poco tempo, causando guadagni ingenti e perdite impossibili da sottovalutare. Insomma, il mercato del bitcoin è un vero e proprio azzardo, forse la nuova frontiera di chi vuole puntare per ricevere denaro. Con tutti i rischi collegati alla questione gambling.

Diversi psicologi hanno individuato identità di comportamento tra gli scommettitori incalliti e chi investe nel mercato delle criptovalute per ricavarne profitti. In entrambi i casi l’aspettativa è di un ritorno economico e di un riscatto sociale, che possa far sentire la persona realizzata ed economicamente indipendente. Allo stesso modo, la sensazione di piacere che si prova quando si vince (o aumenta il valore del bitcoin) è dovuto al rilascio di dopamina, una sostanza che ha sempre bisogno di nuovi stimoli per essere prodotta nella stessa quantità. Per intenderci, come dimostra lo stralcio di una infografica sulle motivazioni del giocatore patologico elaborata da Giochi di Slots, se all’inizio proverete piacere anche vincendo una manciata di euro con scommesse online, con il passare del tempo avrete bisogno di puntare sempre di più per provare la stessa sensazione. Con il rischio, naturalmente, di perdere più denaro di quanto ci si possa permettere. Il procedimento è ancora più pericoloso negli investimenti di una moneta non regolata da un ente Statale.

Infine, non bisogna dimenticare che il bitcoin è denaro non tracciabile. Per chi acquista criptovalute è quindi più facile effettuare transazioni non consentite, e magari invischiarsi in vicende da cui è poi difficile uscire. Per questo alcuni Stati hanno vietato l’utilizzo della moneta virtuale all’interno dei loro sistemi di pagamento, per quanto la moda stia prendendo piede ormai in tutto il mondo. Se il gambling è controllato dalle autorità, la stretta sul bitcoin sembra essere decisamente più complicata, anche perché la libertà è un elemento inscindibile dal suo successo. Così facendo però si ottiene che risulti più semplice perpetrare delle frodi, sia dai membri interni di un’azienda sia accedendo alle credenziali di terzi.

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Le controversie delle criptovalute continuano a far discutere, ma la loro diffusione non sembra in discussione. Anche a costo di farne una malattia, come il gioco d’azzardo: le febbri del nuovo millennio, le malattie 2.0 portate dal virus del digitale.

Redazione

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