Napoli. Sanità, MoPASS: “No a precari di Serie A e Serie B”
“Il 12 Luglio si riunirà nuovamente il tavolo tecnico regione/sindacati per la stesura delle linee guida per la stabilizzazione del personale precario del comparto sanità. Un processo lungo e travagliato iniziato già nel 2015 con la stabilizzazione del personale subordinato a tempo determinato, ma che adesso si focalizzerà oltre i pochi subordinati rimasti fuori dal precedente percorso, prevalentemente sulle forme contrattuali atipiche (circa 1000 tra camici bianchi ed amministrativi). Le linee guida seguiranno le normative previste dal “decreto Madia”, che prevede la stabilizzazione di “tutte le forme di lavoro flessibile consentite alla pubblica amministrazione” con contratto diretto con le aziende sanitarie con almeno 3 anni di anzianità anche non continuativi negli ultimi 8 e con almeno 1 giorno maturato presso l’ente che avvia l’iter tra il 28/08/2015 ed il 31/12/2017”. Lo dichiara il MoPASS Campania (Movimento dei Precari Atipici e Subordinati della Sanità).
“Al contrario delle promesse del Governatore De Luca però, inspiegabilmente gli uffici tecnici della Regione hanno posto dubbi su alcune tipologie contrattuali tra cui i 15 septies (poche unità) ed i 15 octies (i cosiddetti co.co.pro, i contratti a progetto). Questi ultimi rappresentano almeno l’1/3 degli aventi diritto, per i quali è stato chiesto inspiegabilmente un parete tecnico al CTI (coordinamento tecnico interregionale). Il MoPASS (movimento precari atipici e subordinati della sanità campana) continua a credere fermamente nella promessa del Presidente De Luca di stabilizzare tutti gli aventi diritto e crede che il 12 Luglio possa essere la data giusta per definire un processo di stabilizzazione certo e giusto. Non può e Non deve partire alcuna procedura di stabilizzazione che veda esclusa una categoria di precari aventi diritto per Legge. Non possono e Non devono esistere lavoratori precari di Serie A e lavoratori precari di Serie B. Esistono solo forme di lavoro flessibile che da anche oltre 15 anni lavorano sui LEA sottopagati e senza alcuna tutela giuridica contrattuale e pertanto hanno il diritto di vedere riconosciuto il proprio decennale lavoro”.