Rogo Caivano, Arpac: “Valori misurati rientrano nella norma”
“Tramite un laboratorio mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria, da ieri alle ore 14.00 sono stati acquisiti nell’area circostante l’incendio di Caivano i dati relativi a polveri sottili, biossido di azoto, CO e Benzene. I valori misurati rientrano nella norma e non si notano picchi significativi. Continuano, inoltre, a Caivano Pascarola e a Marcianise presso il Centro Commerciale Campania, i campionamenti dell’aria per le misure delle diossine, i risultati si avranno all’inizio della prossima settimana”. E’ quanto comunica la struttura regionale Arpac.
“L’evoluzione nel corso della giornata di ieri ha visto verso le 14.00 il quasi completo spegnimento dell’incendio e le situazioni di dispersione degli inquinanti sono state molto diverse fra le notti successive all’evento, con fenomeni di ristagno e venti molto deboli, e le ore diurne con venti che hanno disperso i fumi residui. Sono stati contattati i Sindaci dei Comuni circostanti l’area dell’incendio per programmare i campionamenti di suolo al fine di valutare la deposizione sul terreno di inquinanti fra cui le diossine, tenendo conto anche della dispersione dei fumi dell’incendio da Ovest verso Est; anche tali risultati si avranno a partire dalla prossima settimana. Si fa presente che oltre al laboratorio mobile ed ai campionatori sono presenti sul territorio: a Caivano nell’immediata prossimità dell’incendio sia la centralina ARPAC presso lo Stir che quella presso il depuratore di Marcianise a distanze inferiori a 2 Km e ad Acerra, a distanza di circa 5 Km, tre stazioni della rete regionale cosicché anche la situazione nelle aree circostanti a distanze maggiori dall’incendio è seguita costantemente. Anche in questo caso i valori misurati non hanno mostrato superamenti dei limiti di legge ma solo dei modesti aumenti delle concentrazioni di inquinanti, legati soprattutto al meccanismo di dispersione dei fumi che hanno raggiunto quote superiori a 1000 m e distanze di oltre dieci km da Caivano. Di conseguenza l’inquinamento si è diffuso su un’area di decine di chilometri quadrati e non ha causato incrementi marcati delle concentrazioni di inquinanti alla quota di misura delle centraline, pari mediamente a 4-5 m. Per una valutazione completa dell’inquinamento di tutte le matrici ambientali si dovranno attendere i risultati di tutti i monitoraggi e quindi, per il principio di precauzione, non è al momento possibile definire il quadro complessivo della contaminazione ambientale”.
http://www.larampa.it/2018/07/26/caivano-arpac-centraline-non-hanno-rilevato-valori-critici/