Rogo Caivano, SI: “Non si può più continuare a far finta di non vedere quanto sta accadendo”

!L’episodio del rogo del 25 luglio scorso, presso la ditta De Gennaro a Caivano in località Pascarola, associata al Conai, sottolinea ulteriormente un problema inquietante che coinvolge i siti di stoccaggio e recupero rifiuti. La ditta coinvolta stoccava plastiche e carta. Dando per buono che l’autocombustione è  ormai accertato sia l’equivalente di una favola per bambini, bisognerà capire cosa e perché si è sviluppato l’ennesimo incendio che ha coperto un area vastissima di fumo nero,c on probabili diossine,costringendo i cittadini a rimanere chiusi in casa con finestre chiuse con 32 gradi in luglio. Come dicevamo è preoccupante perché è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di incendi “strani” per tempismo,logistica e caratteristiche”. Lo dichiarano in una nota Antonio Dell’Aquila coordinatore provinciale SI, Tonino Scala coordinatore regionale SI, Robarto Braibanti Responsabile ambiente regionale SI.

“Il primo luglio di quest’anno a Brusciano è bruciata la ditta “Ecologia Bruscino”, con ennesimo rogo e rischio diossine in un area enorme che ha coinvolto paesi del Nolano, fino a Pomigliano. Ma sono quasi 300 in due anni in tutta Italia gli episodi identici l’uno all’altro che hanno riguardato siti simili. A Treviso, Roma, Torino, Viterbo, Milano, Cagliari, Salerno, Brescia: Ricordando la nube tossica simile di un’estate fa dell’Ilside di Bellona  o dell’ Ecotransider di Gricignano un anno prima, o quella di Manocalzati di diversi anni fa in Irpinia. Sinistra Italiana chiede un indagine seria su quanto accaduto e soprattutto chiediamo controlli preventivi su tutti i siti di stoccaggio e raccolta rifiuti italiani. Perché ci sembra evidente che il fuoco serva a distruggere qualcosa che non dovrebbe essere in quei luoghi. E dato che il “mercato“ dei rifiuti speciali e tossico nocivi è sempre fiorente, come l’inchiesta di Fan Page quest’inverno ci ha ben dimostrato,  temiamo che quelle nuvole nere nascondano ben altri problemi e rischi. Auspichiamo anche un intervento del ministero dell’ambiente per mettere ordine in questo settore oltre che di quello degli interni per predisporre controlli rigorosi e costanti nei prossimi giorni. Non si può più continuare a far finta di non vedere quanto sta accadendo”.

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Redazione

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