Napoli. Recupero architettonico monumento S.Maria di Pietraspaccata, Soprintendenza accoglie appello di Andrea Caso
“Questa Soprintendenza fin da ora si rende disponibile a collaborare, di concerto con le Amministrazioni locali e con la Diocesi, al fine di risolvere l’annosa questione e di riportare al giusto valore un sito di così grande importanza anche per i riti religiosi della comunità locale” è la risposta della Soprintendenza di Napoli al Portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera Andrea Caso, che, il 2 giugno scorso aveva scritto alla SABAP di Napoli per sensibilizzare ad intervenire al più presto sullo stato di abbandono in cui versa da tempo il Complesso semieremitico di Santa Maria di Pietraspaccata a Marano.
“Sono felice che la Soprintendenza in tempi brevi abbia risposto al mio appello su santa Maria di Pietraspaccata, un bene, che, se messo in sicurezza, ristrutturato e valorizzato, potrebbe essere volano per l’economia locale, essere inserito tra i monumenti visitabili in Campania, far parte di itinerari turistici, che dopo Pompei ed Oplonti, sarebbe capace di attrarre numerosi visitatori nella città di Marano” commenta entusiasta Andrea Caso.
“L’Eremo di Pietraspaccata è situato – si legge nella lettera all’esponente pentastellato – in un territorio ritenuto di interesse paesaggistico con DM 16.02.1967, riconosciuto di interesse artistico-monumentale e in ultimo di interesse archeologico con DM 27.09.1996, vincolo non notificato per la difficoltà nell’identificazione della proprietà che, nelle relative visure catastali, risulta attribuita alla Cappellania di Santa Maria di Pietraspaccata ed il cui beneficiario è individuato nel sacerdote Giuseppe Polverino (n.1854 – m. 1944)”. Inoltre, la Chiesa “perché non sconsacrata” è “dunque di proprietà della Diocesi di Pozzuoli” e, risulta essere suffraganea della parrocchia di S.Maria Libera Nos a Scandalis della Diocesi di Pozzuoli, denominata Chiesa di Natività di Maria (detta Santa Maria di Pietraspaccata), come riportato dal sito “Le chiese delle Diocesi italiane”.
Attualmente, il portone della Chiesa risulta serrato da un lucchetto, le cui chiavi – si evince dalla lettera a Caso: “sono in possesso di un avvocato, custode giudiziario indicato a seguito di denunce di effrazioni e danneggiamenti che hanno portato al sequestro del bene, per il quale questa Soprintendenza sta raccogliendo informazioni” infine, alla luce di una ispezione compiuta di recente è stato appurato e comunicato alla Diocesi di Pozzuoli ed al Comune di Marano “l’urgenza e la necessità della messa in sicurezza del sito”.
“Mi auguro – conclude il deputato del M5S, originario di Marano di Napoli – che, quanto prima l’antica usanza per i maranesi di salire fin su all’Eremo per la consueta celebrazione mariana del 12 settembre possa essere rivissuta in una rinnovata cornice che renda giustizia quanto prima al culto ed al tempo, che ha inciso secoli di storia tra le grotte e legato sospiri, voti e preghiere alla cappella rupestre”.