Vigili Fuoco, ANPPE – UGL: “Salvini e Candiani non accolgono nostre richieste”
“Avevamo chiesto, al Ministro dell’Interno Matteo Salvini e al Sottosegretario di Stato Stefano Candiani, di rinnovare la delega per apportare integrazione e correttivi al riordino 2017, come già avvenuto per la Polizia di Stato. La nostra richiesta era quella di stanziare, tramite la prossima legge di Stabilità, ulteriori risorse idonee ed avviare il confronto per giungere ad un testo condiviso. Invece nulla di tutto ciò è avvenuto”. Lo affermano Fernando Cordella Presidente di ANPPE Vigili del Fuoco e Andrea Marangoni Segretario Generale UGL Vigili del Fuoco.
“Il governo ha preferito percorrere la strada del precedente esecutivo: nella seduta del Consiglio dei Ministri del 6 Luglio è stato approvato il documento già contestato al precedente Ministro dell’Interno Marco Minniti e Sottosegretario Gianpiero Bocci, che getta più ombre che luci sul futuro del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Il testo del decreto presenta diverse mancanze, a partire dalla mancata definizione di un percorso interno che, anche attraverso specifici titoli di studio, permetta l’accesso ai ruoli direttivi da parte del personale operativo dei Vigili del Fuoco, invece preferisce istituire un apposito ruolo Direttivo Aggiunto, con avanzamento di carriera, di personale diplomato che va a collocarsi all’interno del comparto di contrattazione Direttivi e Dirigenti che al momento è costituito da solo personale laureato. In questo modo si provoca un arretramento tecnico professionale di tutti i Vigili del Fuoco con responsabilità precise anche degli attuali vertici del Corpo, Capo Dipartimento Prefetto Frattasi e Capo del Corpo Ing. Gioacchino Giomi. Secondo Cordella e Marangoni ciò dimostra che il cambiamento promesso dalla Lega e dai Cinque Stelle al personale dei Vigili del Fuoco stenta ad arrivare, trascurando i principi di meritocrazia e di giustizia sociale. Per questo ci appelliamo al Ministro della Funzione Pubblica Senatrice Giulia Bongiorno per modificare il documento all’insegna del cambiamento e della valorizzazione del merito nella pubblica amministrazione e ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari che dovranno esprimere i propri pareri”.