Vino, il re del Brunello Biondi Santi finisce nel mirino del fisco
Jacopo Biondi Santi è indagato dalla procura di Siena per reati tributari: nei suoi confronti è stato eseguito un sequestro per circa 4,8 mln di euro tra terreni, immobili e beni immobili. L’imprenditore, sesta generazione dei creatori del Brunello di Montalcino, sarebbe al centro dell’inchiesta portata avanti dal procuratore capo Salvatore Vitello con Niccolò Ludovici, con l’ausilio della gdf, atta ad accertare “un giro di fatture tra società finalizzato a pagare meno tasse”. “La controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali”, ha spiegato il suo legale, l’avvocato Enrico De Martino. La figlia di Jacopo Biondi Santi, Clio, è assessore nella giunta di Siena. La 27enne non ricoprirebbe alcun ruolo operativo all’interno del Gruppo oggetto d’indagine.
Riguardo alle contestazioni fatte dalla Guardia di Finanza al produttore Jacopo Biondi Santi, sesta generazione della famiglia che creò il vino Brunello di Montalcino, lo studio legale tributario Dentons di Milano, che lo difende, precisa in una nota che “le operazioni oggetto di contestazione non hanno generato nel complesso la benché minima sottrazione d’imposta. In altri termini, a seguito delle operazioni contestate il Fisco non ha perso nemmeno un euro; tali operazioni, infatti, sono state effettuate esclusivamente per fini estranei a motivi fiscali”.