Castel Volturno. Morte operaio indiano: mercoledì corteo della sinistra
“Siamo gli immigrati disoccupati, braccianti e operai di Castel Volturno. Viviamo nel reato di clandestinità a causa di una legge disumana e razzista, la Bossi-Fini, che ci costringe a lavorare a nero, senza contratti regolari, diritti e tutele di sicurezza sul posto di lavoro. E ogni giorno subiamo una guerra tra poveri contro gli italiani che ci ritengono dei nemici e dei soggetti pericolosi perché non ci vengono permessi dei documenti di riconoscimento dallo Stato e dall’UE”. E’ quanto fa sapere in una nota il Movimento di Lotta ARM IN ARM, Laboratorio politico ISKRA “La Scintilla” Agroaversano e il Sindacato Intercategoriale COBAS.
“Oggi abbiamo deciso di rialzare la testa e proclamare sul nostro territorio uno sciopero nelle campagne, dove raccogliamo frutta e verdura per tutta l’Europa, perché abbiamo saputo che un bracciante immigrato è morto alla stazione di Caserta sotto gli occhi di tutti, dopo essersi sentito male sul lavoro ed essere stato abbandonato dal suo padrone senza acqua, cibo e assistenza medica. Denunciamo con forza e rabbia che questa morte di lavoro e di razzismo poteva colpire qualsiasi immigrato, e denunciamo che la nostra protesta esprime la stessa rabbia anche per tutti gli italiani che sono morti sui posti di lavoro in tutta Italia, non per colpa nostra ma per l’assenza di sicurezza e di diritti per i lavoratori. Per questo non vogliamo più incassare i colpi dal Governo, da tutte le associazioni e le cooperative che fanno business sulla nostra pelle e dai padroni che accumulano i loro profitti dalla nostra manodopera pagata con salari da fame. Mercoledì 8 Agosto alle ore 11.00 saremo in presidio laddove Narinder Singh, indiano di etnia Sikh, ha perso la vita senza ricevere alcuna solidarietà e non lasceremo la piazza, alla stazione, fin quando la Prefettura e la Questura non daranno attenzione a questa tragedia, e alla tragedia che si consuma ogni estate nei campi di lavoro, dove gli immigrati vengono trattati come schiavi, senza documenti e contratti. Chiediamo un incontro per la regolarizzazione di tutti i lavoratori a nero e senza permesso di soggiorno, per cambiare le condizioni di sicurezza e sfruttamento sui posti di lavoro. E braccio a braccio, lotteremo fino a che non saremo liberi dallo sfruttamento e dalle morti di lavoro!”.
http://www.larampa.it/2018/08/04/caserta-morto-abbandonato-ospedale-esposto/