Direttiva Bolkestein su spiagge e stabilimenti balneari, S.I.B.: “Sarebbe danno irrimediabile”

Le spiagge di Castel Volturno associate al Sindacato Italiano Balneari (S.I.B.) hanno aderito, nella giornata di domenica 26 agosto, alla Giornata Nazionale dei Balneari Italiani per la difesa della balneazione italiana contro la direttiva Bolkestein. Presso la struttura turistico-ricettiva “Cristal”, in località bagnara, si è tenuta una manifestazione a cui hanno preso parte il presidente S.I.B.,Marcello Giocondo, la senatrice Sandra Lonardo, diversi gestori degli stabilimenti balneari del litorale ed il consigliere di opposizione del comune di Castel Volturno, Cesare Diana. 

La direttiva prende il nome dall’85enne Frits Bolkestein ed è motivo di disputa giuridica dagli inizi del 2000, ovvero quando l’olandese ricopriva il ruolo di commissario europeo per il Mercato interno. La norma  fu approvata dalla commissione europea nel 2006 e recepita nell’ordinamento italiano nel 2010, nel cuore dell’ultimo governo Berlusconi. Viene, con questa regola, favorita la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i paesi. L’interesse dei balneari ricade sulle concessioni in scadenza di beni demaniali. Con la disposizione, diverse concessioni venivano automaticamente rinnovate a scadenza con un accordo diretto tra pubblico e privato. Questo voleva dire assenza di vere e proprie gare in cui potessero concorrere altri operatori. La Corte di Giustizia, però, ha sanzionato, con un verdetto, la pratica del rinnovo delle concessioni che fu attuata ed il governo ha deciso di intervenire con un disegno di legge delega approvato dal consiglio dei ministri nel gennaio del 2017. L’intento è “riordinare la normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa”. Il decreto milleproroghe ha prorogato le concessioni che erano in scadenza a luglio 2017 fino al 31 dicembre dell’anno 2018, dopodiché queste verranno messe di nuovo al bando, comprese quelle dei commercianti di strada oltre che le pubbliche. In poche parole gli Enti devono attrezzarsi per la rimessa al bando delle concessioni ottenute anni addietro. Con questa manovra il Governo avrebbe, praticamente, solo rimandato il termine. I commercianti, dal canto loro, chiedono sia escluso categoricamente l’obbligo della messa al bando della concessione pubblica. I vertici nazionali hanno più volte garantito che gli stabilimenti non rientreranno nella normativa, ma i balneari pretendono di passare dalle parole ai fatti. 

“Gli stabilimenti balneari campani contribuiscono in modo determinante all’offerta turistica nazionale con oltre 30.0000 imprese e circa 100.000 addetti – afferma Marcello Giocondo, presidente del S.I.B. -. Del 68% dei vacanzieri, l’80% sceglie la nostra regione come meta ed è questo un fattore da considerare a tutela del tanto minacciato Made in Italy. Non è possibile pensare che vengano messe in discussione le concessioni rendendo vano il legittimo affidamento per chi rischia di vedere andare all’asta l’impegno profuso nel tempo. Il danno sarebbe irrimediabile ed il Governo avrebbe responsabilità diretta”. 

Per Cesare Diana è “un evento a tutela dei commercianti della nostra terra. E’ triste che il sindaco PD Russo non sia presente per difendere i diritti di chi lo ha votato, dandogli una fiducia che in questi quattro anni ha ampiamente dimostrato di non meritare. Inoltre, l’amministrazione non ha affatto pubblicizzato l’evento, come se non gli interessasse manco minimamente. Con quale coraggio si ripresenteranno alle elezioni? E’ tutto un grande mah”. 

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Redazione

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