Forza Nuova contro Charlie Hebdo: “Quell’odio francese per l’Italia travestito da satira”

Con i francesi non ci siamo mai piaciuti, non è un mistero. Ci hanno invaso, e non una volta sola, hanno spesso tramato alle nostre spalle, siamo stati e siamo rivali, anche sugli scenari coloniali e post coloniali. Come è tipico dei popoli confinanti e con aspirazioni giocoforza conflittuali, da Brenno a Macron passando per i vespri siciliani, Francesco II e Napoleone, tra noi e loro è spesso corso del sangue e non certo un “buon sangue”. È innegabile, del resto, che da parte transalpina (e non solo nei nostri confronti a dire la verità) ci sia sempre stata quell’ostentazione di una presupposta grandeur, quel non so che di spocchioso che dà fastidio, un atteggiamento con cui nei secoli siamo stati costretti a convivere, come si fa con un parente un po’ troppo preso di sé. Ma se la spocchia va oltre misura, ipocritamente mascherata da satira, si trasforma in odio per l’Italia e gli italiani, un odio che non perde occasione per manifestarsi godendo delle tragedie altrui“. Lo scrive in una nota Forza Nuova, partito nazionalista guidato dal leader Roberto Fiore.

È l’odio intollerabile contro les italiens che proviene da una rivista, sconosciuta ai più fino a pochi anni fa, giunta alla ribalta delle cronache con l’attentato islamista del 7 gennaio 2015 a Parigi, fatto che spinse le solite anime belle, quelle che canteranno “Imagine”, sfoderando poi gessetti antiterrorismo, a riempire il web con stucchevoli Je suis: la famigerata Charlie Hebdo. Le disgrazie che ci colpiscono, dunque, fanno molto godere i vignettisti francesi: cominciarono con il terremoto del Centro Italia (agosto 2016, 299 morti) con una vignetta raffigurante una donna morente mentre dice che “le case sono crollate perché costruite dalla mafia”, dimostrando di non sapere molto della tragedia e dei luoghi della tragedia, né dal punto di vista urbanistico né da quello socio-culturale, e sfoderando i più abusati luoghi comuni anti italiani. Con la solita faccia tosta, non si lasciarono scappare anche il dopo valanga di Rigopiano (gennaio 2017, 29 morti), e qui, diversamente dall’uscita precedente, i vignettisti non abbozzarono nemmeno un ragionamento, base fondamentale anche della satira più spietata, disegnando la morte in persona sugli sci con la falce in mano e la scritta ‘è arrivata la neve’. Ieri, infine, last but not least, Charlie Hebdo decide di uscire su Genova e il ponte crollato “costruito dagli italiani, pulito dai migranti”, una critica al governo che vuole chiudere i porti a quegli immigrati che invece sarebbero necessari per ripulire (?) i segni del disastro. E anche qui per vedere la satira è necessario il microscopio. Che gusto c’è a ridere dei morti altrui, sulle stragi in Francia non hanno osato arrivare a tanto, solo per il piacere di parlare e far parlare? Chi pensano di far ridere se non dei bastardi dentro? Imparino dall’italiano Ghisberto che, pur non sempre felice nelle sue uscite, su Genova ha prodotto satira intelligente con un ponte a mo’ di bilancia ed un peso fatto di pesanti sacchi pieni di soldi che fa inclinare uno dei due lati verso il fondo. Anche la satira deve porsi dei limiti, specie quando qualcuno – anche se fosse il tuo peggior nemico – sta ancora piangendo i propri morti“.

Redazione

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