Genova. Crollo viadotto A10, Possibile: “In campagna elettorale opere pubbliche ignorate, ora si cercano alibi”

Parlando del disastro del Ponte Morandi è necessario partire dal plauso ai soccorritori e agli uomini che si stanno impegnando spasmodicamente da giorni. Ma questo è solo il modo per affrontare la prima emergenza: serve subito mettere in sicurezza la zona, i residenti e i lavoratori, perché va considerato che, tra gli altri, ci sono 3.500 dipendenti della Ansaldo Energia attualmente fermi. E poi è necessaria una ‘legge Genova’ con norme ad hoc e interventi straordinari, e di buonsenso, per evitare che la città muoia di traffico e che i traffici di merci muoiano a loro volta con pesantissime ricadute sull’economia della città“. Lo dichiara il deputato genovese di Possibile, Luca Pastorino, rilanciando la proposta di una legge speciale per Genova.
Per quanto riguarda la responsabilità – aggiunge Pastorino – il compito di fare chiarezza spetta alla magistratura. Poi apriamo pure procedura di contestazione ad Autostrade, mai fatta finora anche per altre questioni. Ma provvedimenti così seri e importanti richiedono accertamenti serissimi e rigorosi. Infine è giusto riconoscere il lavoro del sindaco di Genova Bucci che insieme alla Regione Liguria e alla Prefettura stanno affrontando egregiamente e con decisione una situazione delicatissima e complicatissima“.
“Quando capita un momento del genere bisognerebbe tacere, pensare, piangere e provare a capire. E invece dalle macerie del Ponte Morandi si è alzato un brusio inutile e penoso. La classe dirigente italiana ha dato, in queste ore così dolorose, il peggio di sé. La macchina della propaganda è partita immediatamente, tutti alla ricerca dei colpevoli e tutti alla ricerca di un alibi. ‘La colpa è di chi vi pare tranne che mia’, questo in buona sostanza stanno dicendo un po’ tutti. Prosegue una scandalosa campagna elettorale in cui nessuno o quasi si era sognato di parlare dei necessari e improcrastinabili interventi sulle opere pubbliche“. Lo scrive Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, sul suo blog.

L’Istituto di tecnologia delle costruzioni del Cnr – aggiunge Civati – dice una cosa tanto semplice quanto inaudita: ‘In Italia, decine di migliaia di ponti hanno superato la durata di vita per la quale sono stati costruiti’. Questa dichiarazione meriterebbe più di un minuto di silenzio. Le foto delle macerie del ponte Morandi, le foto dell’incuria verso se stessi, dovrebbero imporci di smetterla con la propaganda, cominciare a progettare nuove soluzioni. E progettare si potrà fare soltanto con serietà, rigore e senso della misura: prerogative che non abbiamo visto in passato e che non stiamo vedendo certo in queste ore, tra fake, biechi calcoli, sparate arroganti e senza alcun fondamento“.

Redazione

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