Salerno. Veleni nel torrente Solofrana, denunciate 9 persone

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, hanno apposto i sigilli di sequestro all’impianto di depurazione sito in località Costa del comune di Mercato San Severino (SA).

Nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo sul rispetto della normativa ambientale coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, i Militari hanno ispezionato l’impianto, accertando gravi ed attuali violazioni in materia ambientale.

A conclusione degli accessi ispettivi avviati nel mese di giugno, era emerso infatti che l’impianto scrubber non era attivo né funzionante, i locali destinati ai trattamenti erano risultati non in depressione, ed in ultimo gli interventi migliorativi imposti dalla Giunta Regionale erano stati realizzati solo parzialmente con l’evidente diffusione di miasmi maleodoranti in atmosfera.

Le varie fasi della depurazione delle acque reflue urbane non erano quindi assistite da idonei impianti di captazione e trattamento delle emissioni maleodoranti, creando l’immissione in atmosfera di odori nauseabondi che hanno provocato evidenti disagi ai residenti delle aree limitrofe al depuratore.

All’esito degli accertamenti di rito, da cui è scaturita la denuncia dei responsabili e su richiesta concorde della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso un decreto di sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’intero impianto.

Nell’ambito delle “attività di monitoraggio e controllo – anno 2018”, disposti dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma in ambito nazionale e su attivazione del Ministero dell’Ambiente, i Carabinieri del NOE di Salerno, con l’ausilio tecnico di personale specializzato dei Dipartimenti Provinciali ARPAC di Avellino e Salerno, nonché delle Stazioni Carabinieri e Forestali competenti per territorio, hanno condotto mirati accertamenti e sopralluoghi presso gli opifici industriali ubicati nei comuni di Montoro, Fisciano e Mercato San Severino.

Nel corso degli accessi ispettivi eseguiti in particolare presso industrie conserviere, insistenti nelle aree industriali ricadenti lungo il territorio attraversato dai torrenti Solofrana e Cavaiola, sono stati eseguiti anche campionamenti in prossimità dei rispettivi impianti depurativi, relativamente ai quali, sono in corso approfondite analisi di laboratorio.

Nei giorni scorsi si sono susseguite numerose segnalazioni da parte delle Istituzioni locali e dei cittadini residenti nelle aree limitrofe, circa illeciti sversamenti nei detti corsi d’acqua, cui è seguita un’intensificazione degli accessi ispettivi già in atto da parte del personale specializzato del NOE di Salerno con l’ausilio di personale tecnico dell’ARPAC.

Già nelle scorse settimane infatti, il personale specializzato aveva attivato una serie di controlli presso

* gli impianti industriali dell’area di interesse (essenzialmente rivolti alla lavorazione di marmi, alla realizzazione di macchinari per trivellazione, lavorazione pelli, tipografia,

produzione e lavorazione materiale plastico e metallico) che allo stato, hanno già portato alla denuncia in s.l. di 8 titolari di opifici industriali ritenuti responsabili a vario titolo di aver “stoccato fanghi di depurazione, nonché scaricato in pubblica fognatura le acque reflue industriali e le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali suscettibili di contaminazione, in assenza di autorizzazione”.

* impianti di depurazione di Solofra (che allo stato permane in sequestro dal mese di aprile 2017 in esecuzione a Decreto emesso dal Gip di Avellino), e in ultimo di Mercato San Severino.

Le indagini intraprese sono, a vario titolo, coordinate dalle Procure di Avellino e Nocera Inferiore.

Redazione

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