Ticket pasto, Slg-Cub Poste e Cobas: “Chiediamo l’intervento del ministro Di Maio”
Slg-Cub Poste e Cobas Poste hanno tenuto oggi una conferenza stampa, comunicando di avere inviato, ieri, una lettera al Ministro del Lavoro, per denunciare il comportamento di Poste Italiane, nella gestione della nota vicenda dei ticket QUI! Group, che nessun commerciante accetta ormai da tempo, cosa che costringe i lavoratori postali a spendere i propri soldi per fruire del diritto alla refezione, previsto invece contrattualmente a carico dell’azienda.
“In una lettera inviata da Poste Italiane, la stessa esprime un evidente paradosso, poiché, da un lato, annuncia la risoluzione contrattuale con QUI! Group, per inaffidabilità, e dall’altro (pur in condizioni di risoluzione contrattuale) assegna alla stessa QUI! Group il compito di trasformarsi in società affidabile, per ”assicurare la continuità del servizio e la piena fruibilità dei buoni pasto fino al subentro di un fornitore alternativo ”. A parere delle scriventi, tale assurda richiesta, oltretutto rivolta a una società in via di fallimento, rappresenta un’espressione plastica del
metodo di Poste Italiane, nel campo dei diritti: far pagare i propri oneri ai suoi maltrattati dipendenti e – in questo caso – anche agli sfortunati e palesemente rovinati commercianti (che hanno venduto la merce senza essere pagati). Si capisce, così, perché Poste Italiane eviti pervicacemente di acquistare, da altre aziende affidabili, stock di ticket validi per i propri dipendenti, continuando a consegnare ai lavoratori gli inutili ticket QUI! Group. Dunque, se prima, ai circa 100.000 dipendenti interessati, il diritto alla refezione retribuita era negato a macchia di leopardo, ora viene del tutto negato, perché nessun commerciante accetta più i ticket. Pertanto, Le segnaliamo quanto sopra chiedendo un Suo tempestivo intervento, per tutelare diritti contrattuali e reddito dei dipendenti di Poste Italiane, affinché I’azienda fornisca subito ticket sostitutivi e immediatamente spendibili ovvero monetizzi, in regime di defiscalizzazione, l’intero ammontare dei ticket non spendibili, sia ai lavoratori stabili che precari, anche cessati. In merito a tutto quanto sopra, le scriventi si rendono disponibili al confronto e a fornire eventuali altri elementi”.