Caserta. Teatro comunale, Città Futura: “E’ caos totale”

“Nel nostro capoluogo cittadino, dove fino allo scorso anno presso il Teatro Comunale C. Parravano si svolgeva una Rassegna Teatrale di altissimo livello, concluso il mandato del Direttore Artistico, le luci per i Casertani, e non solo, si sono spente sul sipario. Il punto non è solo che l’organizzazione degli spettacoli sia affidata ad un privato, perché fino ad ora così è stato ed è andata bene. La cosa grave è stata che, essendo scaduto il contratto con Balsamo, una volta passata la palla in mano all’Amministrazione comunale, tutto è andato a rilento e, dopo l’affidamento a Nunzio Areni, quando già tutto era quasi pronto, il contratto è stato revocato. Ancora oggi siamo in alto mare, fatto che questa Amministrazione doveva assolutamente evitare”. Sulla questione rassegna teatrale si, rassegna teatrale no, si è espressa Matilde Pontillo, dirigente del movimento Città Futura con delega alla cultura e alla scuola.

“Caserta, città di gente operosa e vivace culturalmente, è costretta a prendere coscienza che le buone iniziative culturali terminano senza un ritorno. Come è possibile che l’attuale Amministrazione non sia riuscita a gestire pratiche burocratiche che garantissero la realizzazione di un Cartellone teatrale e di una rinnovata stagione culturale per la città di Caserta? Quali il Metodo e il Progetto di questa Amministrazione? Come cittadini casertani ci dispiace aver avuto un’ ulteriore prova provata di una Classe Politica insensibile ai bisogni formativi della cittadinanza. I tempi lunghi e infecondi, le pastoie burocratiche, ad oggi, evidentemente, hanno leso i bisogni culturali non solo dei cittadini che da decenni hanno partecipato alle Stagioni del Teatro Comunale, ma anche di generazioni di giovani che, dai lavori teatrali traggono alimento essenziale per la loro crescita umana. Pertanto, perchè mai desta tanto scandalo il fatto che i figli della nostra Terra dopo il Liceo vadano in altri territori? Come e cosa rispondere a tanti cittadini casertani che hanno scelto di non scegliere cartelloni in altri Comuni limitrofi per senso di appartenenza? Verrebbe naturale da porsi la sempre attuale domanda ciceroniana: Cui prodest? A chi giova? Non certo ai cittadini casertani. Se questo è un segnale, quale presente e soprattutto quale futuro per Caserta? Ancora una volta è emersa la reale incapacità di gestione della politéia di questi Amministratori che, in questo momento storico, hanno la responsabilità della Res publica. Il cittadino casertano chiede, dunque, con forza, Azioni efficaci ed efficienti per arginare il fenomeno sociale “dell’Incultura” che sta depauperando Caserta di energie umane, rendendola una cittá obsoleta, malata e malandata. Il Teatro Comunale è un’ ulteriore opportunità culturale per Esserci a Caserta, per combattere malcostume, indifferenza e corruzione”.

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Redazione

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