Euro falsi pronti per essere spacciati, operazione tra il Casertano e la Francia: 22 arresti
Nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica, gli ufficiali di P.G. della Compagnia Carabinieri di Capua, hanno dato esecuzione – in varie località del territorio nazionale – ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti dì 8 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e alla cessione, nel territorio nazionale ed estero, di banconote false.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sopra indicati, gli ufficiali, coadiuvati da alcuni agenti della Polizia Nazionale di Nanterre e Nancy (Francia), nonché, da personale di Europei, hanno, altresì, dato esecuzione a 5 Mandati di arresto Europeo (MAE), emessi dal Giudice Istruttore del Tribunale Penale di Nancy (Francia), nei confronti di cittadini italiani. Inoltre, sempre nell’ambito della medesima attività investigativa di carattere transnazionale, le forze di polizia francesi, con l’ausilio di alcuni militari del NORM della Compagnia dei Carabinieri di Capua, hanno eseguito, in territorio francese, 9 fermi di polizia, nei confronti di cittadini francesi.
L’articolata attività d’indagine – che ha consentito l’emissione dei suddetti 22 provvedimenti restrittivi – è stata svolta attraverso una pregnante collaborazione tra le autorità giudiziarie italiana e francese. Il 23 maggio 2018, presso la sede di Eurjust all’Aja (Olanda) è stato sottoscritto un accordo costitutivo di una Squadra Investigativa comune Italo/Francese (SIC), diretta dal Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dal Giudice Istruttore del Tribunale Penale di Nancy (Francia) e composta da sostituti procuratori italiani e francesi, nonché, da ufficiali del NORM della Compagnia dei Carabinieri di Capua e della Polizia Nazionale di Nanterre e, da ultimo, da funzionari di EUROPOL e del Servizio per la cooperazione Internazionale di Polizia intervenuta quale organo investigativo di raccordo.
La Squadra Investigativa Comune – la prima costituita tra l’Italia e la Francia – nel corso di 5 mesi di costante e firuttuoso lavoro, è riuscita ad accertare incontrovertibilmente la sussistenza di un’associazione criminale dedita ad assicurare – in modo particolarmente spregiudicato ed efficiente – lo smercio di banconote contraffatte (del valore nominale di 50, 100 e 500 euro) dalla Campania verso altre località italiane ed estere. In particolare, è stato dimostrato che un ingentissimo quantitativo di banconote false, dopo essere state prodotte in stamperie ubicate a San Giorgio a Cremano e riconducibili al nucleo familiare facente capo ad Enrico De Martino, attraverso l’attività di intermediari italiani e francesi, venivano vendute e distribuite sia in Italia che in Francia.
Le indagini espletate hanno consentito di ricostruire dettagliatamente un “network associativo” capillarmente strutturato, ben radicato nel territorio campano e con innumerevoli cointeressenze in varie regioni d’Italia e in Francia. Sotto il profilo metodologico, le investigazioni hanno fatto emergere i vari segmenti dell’attività criminale, che parte, evidentemente, dalla produzione delle banconote false (tutte di pregevole fattura) e, attraverso un’opera di intermediazione esercitata a diversi livelli, giunge fino alla vendita al dettaglio delle stesse.
Quanto ai ruoli ricoperti dagli associati, sono emerse inconfutabilmente:
- la centralità di Raffaele Fresegna, Enrico De Martino, Vincenzo De Martino e Tommaso Vermillo, configurati quali veri e propri capi dell’associazione finalizzata alla produzione di banconote false e, attraverso una strutturata opera di intermediazione, alla vendita delle stesse sul territorio nazionale ed estero;
- l’attività di acquisto, finalizzata allo smercio, operata dagli intermediari di secondo livello Romolo Tondini, Raffaele Galdi, Vincenzo Mastropasqua e Pasquale Vazza.
Uno degli intermediari di secondo livello – il cui coinvolgimento nell’attività delittuosa è emerso nitidamente – è il cittadino francese Jean Il Marsigliese, il quale, attraverso i suoi contatti con i cittadini italiani Marco De Martino (figlio di Enrico), Antonino, Maria, Giorgio Piccolo e Giovanni Pettinati, ha acquistato ingenti quantitativi di banconote false al fine di immetterle in commercio sul mercato francese, attraverso la cessione ad ulteriori intermediari o a soggetti inconsapevoli. Proprio la figura di Jean Il Marsigliese ha rappresentato l’anello di congiunzione tra le indagini italiane e quelle francesi che sono divenute, pertanto, così profondamente connesse., tanto da determinare la nascita di una Squadra Investigativa Comune.
Magistrati e polizie giudiziarie di entrambi i paesi hanno diretto, coordinato e condotto le attività investigative in esame attraverso un’intensa e quotidiana collaborazione, i cui connotati essenziali sono stati elaborati nel corso di 3 riunioni operative tenutesi il 23 Maggio 2018 a L’Aja (presso la sede di EUROJUST), il 9 luglio 2018 a Nanterre (presso la sede della locale Polizia Nazionale) e, infine, il 24 settembre 2018 (presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere).
Nel corso delle indagini, condotte con l’ausilio di attività tecniche, corroborate da servizi di osservazione, controllo e pedinamento, sono stati sottoposti a sequestro:
- circa 100.000 euro di banconote contraffatte, realizzate con grande maestria e indubitabilmente idonee ad ingannare la pubblica fede;
- materiale vario – composto da stampanti, toner, barattoli di vernice, colori, telai per serigrafìa e conta banconote – ritenuto idoneo per la produzione di banconote false.
Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, inoltre, è stato rinvenuto e sequestrato materiale utilizzato al fine di produrre le banconote false:
- 1 banconota contraffatta del taglio di 100 euro e un assegno in bianco con firma scansionata;
- diversi computer e stampanti professionali ad alta risoluzione;
- svariati rotoli di nastro termico, utilizzato in sostituzione della filigrana, all’interno delle banconote.
Per quanto concerne i provvedimenti cautelari eseguiti in Italia:
– FRESEGNA Raffaele classe 1953;
– DE MARTINO Enrico, classe 1959
– DE MARTINO Vincenzo, classe 1983 ;
– YEKRILLO Toramaso, classe 1982;
sono stati attinti dalla misura cautelare della custodia In carcere e tradotti presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere
– MASTROPASQUA Vincenzo, classe 1965;
– TODINI Romolo, classe 1945;
– CALDI Raffaele, classe 1970;
– VAZZA Pasquale, classe 1955;
sono stati attinti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari;
– DE MARTINO Marco, classe 1987;
– MISITI Antonino, classe 1981;
– MISITI Maria, classe 1961;
– PICCOLO Giorgio, classe 1995;
– PETTINATI Giovanni, classe 1992;
sono stati attinti da Mandato dì Arresto Europeo (MAE) e tradotti presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale.