Interporto Maddaloni, ISE revoca contratto società operanti, 30 lavoratori finiscono per strada: UGL vicino alle maestranze

I lavoratori dell’Interporto Sud Europa finiscono per strada, grazie ad una scelta incomprensibile da parte della Società Interporto Sud Europa che revoca l’appalto alle aziende operanti all’Interno della società e lascia a casa tutte le maestranze. Sono 30 i lavoratori dell’Aziende Intercos e Sogesa, operanti all’interno dell’Interporto Sud Europa, ad essere licenziati. L’ISE ha infatti, unilateralmente revocato il contratto di appalto alle due società che a loro volta, licenziano le eccellenze impiegate dal 2017. Sono 5 impiegati, 2 amministrativi e 25 operai a doversi preoccupare per il loro futuro. Con una nota, a firma del legale rappresentante della società edile Intercos s.r.l. Francesco Santucci, spiega alle sigle sindacali Cisl, Uil, Cgl e UGL, le dinamiche che hanno portato, il 24 settembre 2018, ad avviare le procedure per il “licenziamento collettivo delle maestranze in esubero” in quanto, la decisione presa dalla ISE è stata unilaterale e non vi sono all’orizzonte nuovi contratti per l’azienda. E quindi: “non essendoci attualmente altri lavori e quindi prospettive di ripresa, la società non può fare accesso agli ammortizzatori ordinari.

“Le organizzazioni sindacali – dice la UGL denunciano la grave situazione che colpisce i lavoratori delle Aziende Intercos e Sogesa operanti all’interno dell’Interporto Sud Europa, a seguito della grave unilaterale decisione dell’ISE di revoca del contratto di appalto e la conseguente messa in mobilità da parte delle Aziende. Viene vanificata con un atto grave e inatteso da parte di ISE una paziente e responsabile opera da parte del sindacato di gestire con un periodo di Cassa Integrazione Ordinaria le difficoltà emerse negli ultimi mesi. Nella giornata odierna infatti, era convocata una riunione presso la Confindustria Caserta per certificare l’accordo tra le parti sul ricorso alla CIGO che invece si è trasformata in un incontro per l’apertura della procedura di mobilità. Di fronte a questo scenario le Organizzazioni hanno chiesto un rinvio per conoscere i motivi della inattesa e unilaterale decisione della Società Interportuale e, laddove essa perdurasse, mettere in campo tutte le iniziative necessarie alla revoca di questa scelta grave che mette sulla strada decine di lavoratori e le loro famiglie. Non è possibile che in un territorio come quello casertano già al centro di una perdurane crisi economica e occupazionale si buttino a mare ulteriori posti di lavoro. Le scriventi Organizzazioni sindacali fanno appello a tutte le istituzioni, ai Comuni interessati all’area interportuale perché sostengano le ragioni dei lavoratori e del sindacato che sono le ragioni del lavoro e dello sviluppo ed intervengano sui vertici dell’ISE affinchè revochi la decisione intrapresa”.

“A tutti i lavoratori dell’Interporto – sottolinea Ferdiando Palumbo dell’UGL Caserta – sappiano che hanno la mia solidarietà e vicinanza, non sono parole di circostanza, non le dico a caso. La loro sofferenza è la mia sofferenza. Sono certo che a fianco del segretario Pasquale Brancaccio, cercheranno di trovare la soluzione migliore e anche questo brutto capitolo possa arrivare ad una rapida soluzione”.

Redazione

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