Napoli. Vendita pesce, controllo della Guardia Costiera

Gli uomini della Guardia Costiera appartenenti agli Uffici Marittimi  della Direzione Marittima della Campania, al Comando del Contrammiraglio (CP) Arturo Faraone, hanno eseguito una massiccia attività di controlli su tutta la filiera della pesca e, in particolare, sulle rivendite all’ingrosso e al dettaglio di prodotti freschi e congelati.

L’azione, iniziata il 23 ottobre, ha portato al sequestro di circa 1,5 tonnellate di prodotti ittici freschi (prevalentemente molluschi bivalvi quali cozze, vongole, lupini, ostriche, cannolicchi e tartufi) e congelati a vario titolo illecitamente detenuti e immessi in commercio.

Numerose le fattispecie illecite, penali ed amministrative rilevate; dalla frode nell’esercizio del commercio all’introduzione in commercio di prodotti ittici sottomisura provenienti da zone di cattura estera non consentite, alla detenzione di prodotti ittici congelati o freschi da lungo tempo scaduti o rinvenuti in cattivo stato di conservazione e privi di tracciabilità. L’ASL, intervenuta sui luoghi delle operazioni, ha sancito la non edibilità dei prodotti in questione.

Preceduta da una mirata attività di intelligence investigativa, l’operazione, imperniata su alcune delle maggiori piattaforme distributive di prodotti ittico/alimentari freschi e congelati ha visto impegnati sul territorio oltre 200 uomini della Guardia Costiera dei Comandi della Direzione Marittima della Campania.

Le attività di controllo sono state estese anche alla verifica della corretta osservanza da parte degli stabilimenti ispezionati, delle vigenti norme in materia igienico/sanitaria e di agibilità degli insediamenti

Nel complesso detta attività di monitoraggio ha consentito di rilevare:

–        32 illeciti amministrativi per mancanza di elementi di tracciabilità del prodotto, errata o mancata etichettatura, per un totale complessivo di sanzioni irrogate pari ad  euro 65.000;

–        il sequestro di circa 1.400 kg di prodotti  ittici  sia freschi che congelati, in cattivo stato di conservazione.

In tal modo e’ stato possibile sottrarre alla disponibilità di ignari consumatori prodotti sofisticati e contraffatti che costituiscono, di fatto, attentato alla salute pubblica e frode in commercio.

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Redazione

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