Sant’Arpino. Boerio: “Ignoriamo gli inciuci del re delle macerie”
In questi giorni ha cercato di attirare l’attenzione un noto personaggio della vecchia politica santarpinese finito fuori dai giochi per le sue vicende giudiziarie. Di Santo, che ha dovuto lasciare la scena e la poltrona da primo cittadino per tristi situazioni legali, ha deciso di salire sul palco e nel tentativo di emergere dall’ombra e riappropriarsi della poltrona, ha sparato a zero su tutti.
Il presidente di Alleanza Democratica, non ha risparmiato attacchi e veleni nemmeno alla consigliera indipendente di opposizione Iolanda Boerio, tra le poche persone che in questi anni aveva creduto alla sua buona fede, per poi ricredersi ed allontanarsi politicamente ed umanamente. A scatenare le ire di Di Santo proprio le posizioni divergenti della Boerio, che aveva osato non solo contraddirlo pubblicamente ma addirittura lasciare il partito, fondando un gruppo nuovo ed autonomo.
Un affronto non perdonato da Di Santo, che si è ritrovato con un pugno di mosche tra le mani. Iolanda Boerio ha così commentato le dichiarazioni dell’ex collega di partito: “Di Santo purtroppo avverte il peso schiacciante della macchia nera che ha sporcato la sua immagine e la sua reputazione. Credo sia inutile entrare nel merito della vicenda giudiziaria che dovrà chiarire lui ai cittadini che lo avevano votato, ormai stanchi e delusi, dal mio canto posso solo dire che quando ho capito che stava utilizzando la mia faccia pulita per le sue mire espansionistiche ho deciso di cambiare strada. Adesso dice che io non ho mai voluto capire che la politica è una cosa e le questioni sentimentali, familiari e lavorative sono un’altra cosa, fa strano sentire certe affermazioni da lui, visto che ha coinvolto nella sfera politica la giovanissima figlia, che come me ha il vantaggio di essere pulita, vera e candidabile. Adesso dice anche che non vede opposizione, ma dimentica che in consiglio comunale in opposizione vi è proprio Alleanza Democratica, seppur in macerie, rappresentata dalla stessa Consigliera Maria Rosaria Di Santo, a cui va la mia stima e la mia solidarietà. Ancora una volta parole vuote, prive di contenuti, di obiettività e di sensibilità, sulle quali non basta un velo pietoso da stendere e forse neppure una coperta.”
“Il problema di Di Santo – rincara la Boerio – è che trema al solo pensiero di questo nuovo movimento fondato realmente sul nuovo, mentre lui è espressione del vecchio in tutto e per tutto. Non sopporta l’idea di essere il presidente del niente, incapace di ricostruire Alleanza Democratica dopo la fuoriuscita di ben 5 membri. Ha sfasciato un direttivo, una casa comunale e ha distrutto rapporti umani, sinceramente non so cos’altro possa combinare il re delle macerie! Giusto per dargli qualche ultimo e definitivo ragguaglio, visto che sembra lo stia abbandonando anche la memoria, nel 2007 ero ancora presidente della commissione pari opportunità dell’amministrazione Savoia. Peraltro, solo oggi si ricorda di elencare disservizi ed angherie, ma gli vorrei sottolineare che ha fatto parte in quegli anni di quel consiglio comunale e ancora più indietro era in maggioranza senza preoccuparsi concretamente del bene dei santarpinesi. Nel 2008 invece, è bene rammentargli che non ero candidata con lui, si confonde con un mio carissimo parente che già allora aveva visto il marcio, purtroppo prima e meglio di me. Ho fatto da presidente della commissione pari opportunità della sua amministrazione solo successivamente, ma cercava di togliermi puntualmente potere decisionale. Nonostante gli ostacoli determinati dal suo atteggiamento da desposta maschilista, sono riuscita con il sostegno delle donne – che si sono apprestate con me a realizzare progetti sociali – a portare a termine progettazioni inerenti le pari opportunità e le fasce deboli. Il suo devastante contributo però, lo abbiamo notato spesso, come durante la proposta dell’asilo nido, una nostra grande conquista verso la quale non si è voluto smentire, creando solo problemi e smontando il gruppo per non concludere nulla. Le progettazioni e i nostri risultati positivi sono agli atti del comune e fanno parte dei nostri curricula, rispetto al suo che invece è tutto un dire.”
Infine, la Boerio conclude: “Avrei dovuto capire Di Santo, quando nel 2013 ho aderito ad Alleanza Democratica, perché mi aveva proposto di candidarmi, dopo poco fui colpita dalla perdita di mio padre e in un momento di vita per me estremamente difficile non solo non placò la sua sete di potere, ma non ringraziò neppure per la vittoria che aveva raggiunto grazie allo scarto dei miei 1173 voti, dall’allora candidato sindaco Francesco Capone. In un momento di lutto e dolore inaspettato, non ebbe l’accortenza di rispettarmi perché aveva già chiari i suoi piani, aveva deciso di affidarmi l’assessorato alla pubblica istruzione, mentre con la mia “quota” potevo aspirare a fare il vice sindaco.”