Stabilizzazione postali, Caso: “Restano lacune da parte di Poste”

“Sono tornato sull’argomento “lavoratori postali” affidando il mio quesito alla collega Maria Pallini, capogruppo in Commissione Lavoro, durante il question time di oggi sull’argomento. Il mio intento è quello di fare chiarezza sulle modalità di assunzione e di stabilizzazione da parte di Poste Italiane” commenta il deputato del MoVimento 5 Stelle Andrea Caso della Commissione Finanze.

Nell’occasione, il Sottosegretario Claudio Durigon ha risposto fornendo i dati di Poste Italiane.

Dal mese di novembre Poste inizierà “la stabilizzazione di circa 1300 unità già impiegate come porta lettere con contratto a tempo determinato” e che “verrà riconosciuto il diritto di precedenza a tutti questi lavoratori che hanno svolto mansione con contratto a termine di durata superiore ai 6 mesi” infine “per le graduatorie provvisorie dei CTD del 20 agosto e del 28 settembre pubblicate sul sito internet aziendale riguardanti gli aventi diritto alla data del 20 agosto nelle 48 province nelle quali visti i fabbisogni organizzativi aziendali, si procederà alle nuove immissioni del personale ed il diritto di precedenza per queste assunzioni resterà fermo alla data del 20 agosto, nessun diritto dei candidati sarebbe compromesso. Dal 13 giugno 2019 ed entro dicembre 2020 si procederà ad ulteriori 1700 stabilizzazioni di personale impiegato in attività di porta lettere e di smistamento attingendo dall’intero bacino nazionale dei lavoratori già occupati con contratto a tempo determinato”.   “Goccia a goccia stiamo tirando fuori le notizie che volevamo sapere” commenta il pentastellato Caso che precisa come sia tuttavia “ancora troppo poco ed insoddisfacente quanto arriva da Poste visto che ancora non chiariscono alcuni aspetti così attesi da migliaia di lavoratori che ogni giorno mi scrivono, mi riferisco ai criteri della mobilità ad esempio e su come avverrebbe la classificazione legata alle province, infine non si capisce perché nella stessa regione alcune province siano debitamente coperte ed altre pur necessitando di personale restino carenti di risorse umane pur essendoci offerta lavorativa”.

“Non ci resta che continuare a vigilare su Poste e le sue assunzioni affinché si rispetti davvero in pieno il Decreto Dignità – conclude l’esponente della VI Commissione Permanente della Camera –  poco a poco arriveremo ad avere un quadro definitivo delle mosse operate da questa Partecipata di Stato alla quale deve essere chiaro che il suo operato resta sotto stretta osservazione”.

Redazione

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