Caserta. Questione lavoro in provincia: Cgil, Cisl e Uil incontrano Di Maio

Praticamente mezzo Governo a Caserta per affrontare i temi dell’ambiente e dei rifiuti tossici sul nostro territorio. Come è ormai noto l’incontro per siglare un protocollo d’intesa sulla Terra dei Fuochi. Oltre al Premier Giuseppe Conte, anche i ministri Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Barbara Lezzi, Sergio Costa, Elisabetta Trenta e Armando Bertolazzo, tutti convenuti presso la Prefettura del capoluogo. E proprio con Di Maio, nell’ambito di questo appuntamento corale, le organizzazioni sindacali di Terra di Lavoro hanno avuto un incontro preventivo. Matteo Coppola, Cgil, Giovanni Letizia, Cisl e Antonio Farinari, Uil, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno chiesto un impegno importante.

“I temi che abbiamo posto al centro – spiega la nota di Cgil, Cisl e Uil – sono ovviamente i temi del lavoro della provincia di Caserta, non poteva essere altrimenti, ma soprattutto quello che abbiamo chiesto con forza è di poter aprire un tavolo ministeriale al MISE su Caserta, che esuli dalla vertenzialità ordinaria, aprire dunque un momento di confronto costante con le OO.SS Cgil, Cisl e Uil della provincia per cercare di capire che sviluppo si può programmare in Terra di Lavoro. Un’attenzione particolare alle Zes, le zone economiche speciali: noi siamo la prima area del Mezzogiorno in merito e abbiamo chiesto al Governo la generazione del decreto di esemplificazione, vale a dire un decreto che fornisca tutta una serie di vantaggi fiscali alle aziende che vengono a investire sul territorio. La risposta del Ministro è stata sicuramente confortante ‘Il Governo sta lavorando proprio su questo aspetto e a breve dovrebbe uscire il Decreto’. All’interno di questa discussione, inoltre – continua la nota – abbiamo posto una serie di questioni che sicuramente sono esplicitamente connesse alle richieste precedenti, per esempio quella del Bacino di Crisi dei lavoratori. Ricordiamo che questa forza lavoro proviene tutta da vecchi accordi di programma sottoscritti con le istituzioni dell’epoca e che ovviamente, ancora oggi, sono un capitale umano assolutamente ricollocabile, attraverso percorsi di formazione mirata, legati certamente allo sviluppo. Noi, come organizzazioni sindacali, immaginiamo per loro una risposta di protezione specifica e questo abbiamo sottolineato al Ministro: non possono essere pensati altri tipi di risposte per questi lavoratori, dobbiamo individuare per queste professionalità percorsi di tutela e ricollocazione specifici, connaturati anche allora loro storia, al loro background formativo, percorsi che possano portare innovazione sul terreno professionale. I lavoratori del Bacino di Crisi sono circa un migliaio, in parte hanno già seguito percorsi formativi e ricollocanti con la Regione Campania, ma molti sono rimasti fuori da queste progettualità delle politiche aziendali. ‘Costruiremo insieme un percorso condiviso – ha sottolineato Di Maio – un iter che abbia una doppia funzione, che da un lato tuteli i lavoratori e dall’altro li conduca verso una nuova collocazione, verso il lavoro’”.

Cgil, Cisl e Uil, si aspettano ovviamente risposte in tempi ragionevolmente brevi, tali da poter avviare misure risolutive già a partire dall’inizio del 2019.

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Redazione

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