La Commissione Europea investe nelle infrastrutture e patrimonio culturale a Napoli e Caserta

Nel quadro della politica di coesione, la Commissione ha adottato cinque importanti progetti finalizzati al miglioramento dei trasporti e delle infrastrutture idriche e alla conservazione del patrimonio culturale della città di Napoli, per un importo totale di 868 milioni di €.

Questo pacchetto di investimenti consentirà il completamento tra il 2020 e il 2022 dei lavori avviati nel precedente periodo di bilancio 2007-2013, a beneficio degli abitanti di Napoli.

Corina Crețu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha affermato: “Napoli è un vero gioiello europeo e sono lieta che i fondi dell’UE possano contribuire a valorizzarne la bellezza, stimolarne l’economia e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Questi cinque progetti sono una delle tante dimostrazioni dei buoni rapporti che legano l’UE, l’Italia e il popolo italiano.”

Più di 72 milioni di € per rinnovare gli spazi del centro storico di Napoli

I lavori finanziati dall’UE contribuiranno alla rinascita culturale e sociale di questo sito patrimonio dell’UNESCO, a beneficio delle 85.000 persone che abitano nel centro della città.

Nel quadro di un vasto piano di sviluppo urbano, i fondi dell’UE saranno utilizzati per migliorare gli spazi pubblici, i marciapiedi, le strade e le vie ciclabili e pedonali. Intorno al Duomo sono previste aree coperte da wi-fi, piste ciclabili e moderni sistemi di videosorveglianza.

Il progetto ha inoltre l’obiettivo di tutelare e promuovere le piccole imprese locali specializzate nell’artigianato tradizionale, nella fabbricazione della carta o degli strumenti musicali e di consentire a nuove imprese di stabilirsi nel territorio rispettando gli orientamenti dell’UNESCO.

Quasi 111 milioni di € investiti nel porto di Napoli

In quanto polo economico fondamentale per la regione Campania e per l’Italia nel suo complesso, il porto di Napoli beneficerà di 111 milioni di € dei fondi della politica di coesione per l’estensione della rete fognaria, l’ammodernamento degli accessi stradali e ferroviari, la pulizia del fondale marino, l’estensione della diga e l’installazione di pannelli solari.

Migliorando l’accessibilità del porto, i lavori finanziati dall’UE consentiranno il trasporto via ferrovia di volumi maggiori di merci da e verso le navi, con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico nella zona, contribuendo così a proteggere l’ambiente in questo importante polo di attività e a migliorare l’efficienza energetica del porto.

Quasi 67 milioni di € per acquistare nuovo materiale rotabile per la linea 1 della metropolitana di Napoli

Questo finanziamento consentirà l’acquisto di 10 nuovi veicoli per la linea 1 della metropolitana, per il cui completamento sono già stati investiti 430 milioni di € dei fondi della politica coesione nel precedente periodo di bilancio. Una volta terminati i lavori, la linea 1 metterà in collegamento, tramite un percorso ad anello, le zone più strategiche della città, quali piazza del Municipio, la stazione centrale di piazza Garibaldi, fino all’aeroporto di Capodichino.

Quasi 188 milioni di € per un ambiente più pulito e per una migliore infrastruttura idrica nella regione

Oltre 134 milioni di € di fondi dell’UE contribuiranno a rinnovare cinque degli impianti di trattamento delle acque reflue già esistenti nell’area metropolitana di Napoli, nei comuni di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni e Cuma. Il progetto migliorerà la qualità del bacino idrico del sistema di canali Regi Lagni, delle acque costiere flegree e delle isole di Procida e Ischia e oltre 2,3 milioni di persone trarranno beneficio da un migliore servizio idrico e da un ambiente più pulito.

Più di 53 milioni di € saranno successivamente utilizzati per ampliare e ammodernare le reti fognarie e delle acque reflue in sette città della provincia di Caserta, 40 km a nord di Napoli. La qualità dell’acqua sarà valutata in continuo grazie a un nuovo sistema di monitoraggio. I lavori finanziati dall’UE impediranno gli scarichi di acque reflue in mare sul litorale Domizio, ripristinandone l’antico splendore e il potenziale turistico.

Contesto

L’Italia è al secondo posto tra i paesi destinatari di fondi strutturali e d’investimento europei, compresi i fondi della politica di coesione, con uno stanziamento di 44,7 miliardi di € per il periodo 2014-2020. Inoltre l’Italia è il secondo paese beneficiario in termini assoluti del piano di investimenti per l’Europa, il piano Juncker, con oltre 50 miliardi di investimenti aggiuntivi già mobilitati e più di 215 000 piccole e medie imprese che hanno potuto trarre vantaggio da un migliore accesso ai finanziamenti.

La Commissione è stata sempre al fianco dell’Italia durante i periodi di difficoltà. Nel 2017 sono stati stanziati per l’Italia 1,6 miliardi di € aggiuntivi di fondi della politica di coesione, al fine di consentirle di affrontare gli effetti persistenti della crisi economica e finanziaria. L’Italia ha inoltre ricevuto un contributo senza precedenti di 1,2 miliardi di € dal Fondo di solidarietà dell’UE, in seguito ai tragici terremoti del 2016 e del 2017.

Tra il 2015 e il 2018 l’Italia è stata il principale beneficiario della flessibilità nell’ambito del patto di stabilità e crescita, per un importo dell’ordine di 30 miliardi di € (pari all’1,8 % del PIL). Tale flessibilità ha sostenuto l’attuazione delle riforme strutturali e gli investimenti, e ha aiutato l’Italia a far fronte a eventi eccezionali, quali le minacce alla sicurezza, la crisi dei rifugiati e i terremoti.

Nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE la Commissione propone di assegnare all’Italia 43,5 miliardi di € di fondi della politica di coesione, una dotazione finanziaria che registra un aumento di 8,5 milioni di € a prezzi correnti, nonostante un contesto di generale riduzione dei fondi destinati alla politica di coesione, al fine di sostenere una ripresa economica duratura nel paese.

Negli ultimi quattro anni, dall’inizio del mandato della Commissione Juncker sono stati creati 12 milioni di posti di lavoro, di cui 1 milione in Italia.

Redazione

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