Copa Libertadores: Boca chiede rinvio ‘mancano condizioni’
Il Boca Juniors ha chiesto ufficialmente alla Conmebol, la confederazione calcistica sudamericana, di non giocare oggi la finale di ritorno della Libertadores contro il River. Il club gialloblù ritiene che, dopo quanto è accaduto ieri, non sia possibile giocare ad armi pari. “Dopo i fatti di violenza – scrive il club – e dopo averne constatato la gravità e le conseguenze che hanno avuto sui nostri effettivi, il Boca ritiene che non ci siano le condizioni per giocare e chiede il rinvio della partita”. Vengono poi chieste anche “adeguate sanzioni” nei confronti del River Plate.
Dopo aver reso noto di aver presentato la richiesta ufficiale alla Cinmebol (la Uefa sudamericana) di non giocare la partita per mancanza delle condizioni fondamentali di equilibrio fra le due squadre, il Boca Juniors ha annunciato una conferenza stampa del presidente Daniel Angelici e dell’allenatore Guillermo Barros Schelotto. Le tv ribadiscono che la posizione della Conmebol è che assolutamente la partita si giochi oggi nello stadio Monumental del River Plate. Intanto i cancelli dello stadio sono stati aperti e i tifosi dei ‘millonarios’, gli unici ammessi, stanno cominciando a gremire gli spalti.
Boca non vuole giocare; c’è anche paura doping – Un’equipe di legali è stata al lavoro fino alle 5 di questa mattina (ora argentina) in una sala dell’Hotel Madero di Buenos Aires, dove il Boca Juniors alloggia in attesa di capire se oggi giocherà la finale della Libertadores contro i ‘cugini’ del River. Gli avvocati hanno messo a fuoco tutte le possibilità, compresa quella (“che in Europa sarebbe stata la norma”, secondo una fonte del club) di una vittoria a tavolino con conseguente squalifica del River. Poi c’è stata la nota con cui si è chiesto ufficialmente alla Conmebol di non giocare neppure oggi. Molta agitazione anche fra i giocatori, ancora scossi per l’accaduto. Nessuno di loro è riuscito ad addormentarsi prima delle 2 di questa mattina e i calciatori hanno dovuto confrontarsi con lo staff medico perché, oltre a tutto il resto, c’è una questione che va assolutamente chiarita nel caso si dovesse giocare. Sette giocatori hanno dovuto ricevere soccorso dopo aver respirato gas lacrimogeni e spray al peperoncino: si tratta di Tevez, Gago, Almendra, Cardona, Abila e Benedetto, e per curarli i medici che si trovavano sul posto hanno somministrato loro dei corticoidi, ovvero sostanze che figurano nella lista dei prodotti dopanti. Gago in particolare ha avuto una reazione allergica e per qualche minuto se l’è vista brutta. In ogni caso, ora al Boca ci si chiede cosa succederà se oggi si giocherà e i calciatori gialloblù verranno sottoposti a controlli antidoping. Intanto la Conmebol spinge affinché la finale di ritorno si disputi e lo stesso starebbe facendo, secondo quanto riportano vari ‘media’ argentini, il presidente della Fifa Gianni Infantino, che si trova a Buenos Aires e ieri era allo stadio.
(ANSA)