“Speravo che il ministro Toninelli avesse ritrovato un minimo di decoro in seguito alla collezione di figuracce su Genova. Dopo l’annuncio del ponte simil parco giochi, le gaffes sui social per la revoca della concessione ‘al barbiere’ e i sorrisi da Bruno Vespa davanti al plastico del nuovo ponte, è arrivata l’esultanza da stadio per l’approvazione del decreto. Al posto di abbandonarsi a gesti inconsulti, quanto ingiustificati, il ministro dovrebbe rassegnare le dimissioni chiedendo scusa. Per quello che ha fatto oggi, ma anche per tutto quel che ha combinato in questi mesi”. Lo dichiara il deputato genovese Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e uguali alla Camera, commentando il comportamento del ministro oggi in Aula.
“Sono trascorsi tre mesi dal crollo del ponte Morandi e solo oggi è stata approvata una legge per sostenere la città. Un provvedimento che arriva in ritardo, con i genovesi stanchi e alle prese con pesanti difficoltà. Non ci sono solo gli sfollati, ma tutta l’economia della città in sofferenza: dai piccoli commercianti ai lavoratori del porto. E c’è un altro elemento che sembra sia stato dimenticato: il ponte. La sua demolizione e la successiva ricostruzione. La guerra mediatica del governo con Autostrade non ha portato a niente: solo alla perdita di tempo prezioso. Per questo da oggi inizierà il nostro lavoro con un ‘contatore’ per seguire l’evoluzione dei lavori, dando conto delle promesse fatte e ascoltando le richieste dei cittadini”. Continua Pastorino, cui gli fa eco Giuseppe Civati, fondatore di Possibile.
“Per mesi – aggiungono Civati e Pastorino – abbiamo assistito agli spettacoli del ministro Toninelli, che peraltro oggi ha chiuso la sceneggiata esultando per l’approvazione del decreto. Dopo c’è stato il presidente del Consiglio Conte che ha preso in giro i genovesi sventolando come un successo un decreto che non c’era ancora durante la sua visita. Ma la verità è che Genova è stata usata come scudo per coprire mille porcate. Hanno fatto il condono a Ischia, usando un ponte crollato a 750 km di distanza”.