“La posizione di Rocco Casalino è davvero indifendibile: deve dimettersi, subito, senza ulteriori tentennamenti. Il portavoce del presidente del Consiglio, in un audio, offende in maniera vergognosa le persone down e gli anziani. È vero che le frasi risalgono a qualche anno fa, ma visto il ruolo che occupa e lo stipendio che percepisce sarebbe il caso di dare un segnale chiaro, facendo un passo indietro. E se lui non volesse rassegnare le dimissioni, il premier Conte sarebbe chiamato a dimostrare di non essere uno yes-man del Movimento 5 Stelle, assumendo una decisione: cambiare il suo portavoce“. Lo dichiara il deputato Luca Pastorino, esponente di Possibile e segretario di presidenza alla Camera per Liberi e Uguali.
“I ministri gongolano, dicendo di aver trovato un accordo. Ma la prescrizione viene già prescritta: da quanto viene affermato dai componenti del governo in conferenza stampa, la riforma della prescrizione entrerà in vigore solo nel 2020, quando dovrebbe esserci l’entrata in vigore dell’intera riforma del processo penale. I 5 Stelle non sono alleati della Lega, sono gli spingitori di Salvini“. Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, commentando l’annuncio dell’accordo sulla prescrizione.
“Il Movimento – aggiunge Civati – si è infatti arreso anche su questo punto. Dopo aver ceduto, senza fiatare, sulla legittima difesa e aver accettato la fiducia sul decreto Salvini, hanno ammainato anche questa bandiera, nonostante le minacce e le finte ostinazioni di forza del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio. Tra le tante misure horror del decreto Salvini, ce n’è una che è conquista una menzione speciale per quanto è pazzesca e disumana. Il provvedimento prevede infatti l’arresto per accattonaggio portato avanti in modo ‘vessatorio’ e il conseguente sequestro dei ‘proventi’ ottenuti. Si tratta di una misura talmente sproporzionata che viene da chiedersi se possa essere vera. Purtroppo lo è, scritta nero su bianco. Ora è anche chiaro cosa intendesse dire Di Maio quando sosteneva di voler abolire la ‘povertà’: aboliscono, arrestandoli, direttamente i poveri. Ancora una volta di più – conclude Civati – si rende necessaria una risposta a questo decreto. A ogni articolo letto di quel provvedimento ribadisco la mia convinzione che va contrastato. Per questo invito tutti a partecipare alla manifestazione organizzata a Roma: come ho già annunciato sarò in piazza”.