IIA, Spera (Ugl): ”Dalle parole ora si passi ai fatti”

“Apprendiamo con soddisfazione le dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa nel comunicare un investimento massiccio per il nuovo parco mezzi del trasporto pubblico nazionale e conseguentemente un notevole stanziamento di 700 milioni in tre anni per i nuovi bus. Ora dalle parole, si passi ai fatti, i pensieri dei dipendenti ormai ormeggiano altrove dopo che l’IIA (Industria Italiana Autobus S.p.A.) ha dichiarato di non poter pagare gli stipendi di ottobre e il 31 dicembre scade la cassa integrazione”.

E’ quanto afferma il Segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera per il quale, “i dipendenti sono sfiduciati perché hanno sempre sostenuto le redini di Stefano del Rosso attraversando anni di grandi sofferenze e enormi difficoltà. Per l’Ugl c’è bisogno che Ferrovie dello Stato convochi il consiglio di amministrazione e dia la tanto attesa notizia di deliberare la  partecipazione all’interno della nuova società se pur in tempi rapidi. Tutto sembra cambiare rotta dall’ultimo incontro la scorsa settimana al Mise  quando non trapelava nessuna notizia positiva in merito alla vertenza: ora – prosegue Spera – auspichiamo che l’iter di partenariato societario vada e in tempi celeri a buon fine con lo sforzo del Governo. Il  Ministero dello Sviluppo Economico ritiene di aver blindato l’intesa con Ferrovie dello Stato e Leonardo sulla IIA: al già dichiarato stanziamento di settecento milioni dal 2019 al 2022, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Crippa, fa sapere che parallelamente all’azione del Governo che preparerà il Piano strategico per la Mobilità, saranno stanziati altri 250 milioni nei dieci anni successivi. Come Ugl – aggiunge Spera – siamo ottimisti su una nuova ripresa del mercato per l’Industria Italiana Autobus e sull’attenzione del Ministero rispetto alle sorti e ai destini dei due stabilimenti italiani ritenendo che non sia alquanto possibile che nel nostro paese, vada dispersa la professionalità dei lavoratori dell’unica azienda produttrice di autobus: se così fosse, saremmo costretti ad acquistare bus prodotti in altre nazioni, Francia, Germania e Turchia. Ora necessità che, ottenuta la Garanzia del Governo, tutti lavorino per creare una solida e concreta compagine societaria per rilanciare l’azienda, garantire i livelli occupazionali e riprendere a produrre autobus conoscendo già l’impegno preso da Ferrovie dello Stato che non si tirerà indietro. Solo così potremo far riprendere fiducia ai tanti operai finora rimasti delusi e che in tanti, giustamente, hanno scelto di non voler più parlare di una vicenda che si protrae da tempo e che li ha resi a dir poco ‘mortificati’”.

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Redazione

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