Legambiente premia buona politica impianto biogas di Santa Maria la Fossa realizzato da Agrorinasce
In occasione della presentazione annuale del rapporto ComuniRinnovabili, arrivato quest’anno alla sua 13a edizione, Legambiente ha premiato a Roma, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis, il consorzio Agrorinasce per la realizzazione dell’impianto di biogas per il trattamento dei reflui zootecnici sorto su un bene confiscato alla camorra in S. Maria La Fossa.
“Sono 100 le storie, da tutta Italia, premiate oggi da Legambiente – commenta Katiuscia Eroe, Responsabile energia di Legambiente -. In questa speciale edizione di Comuni Rinnovabili abbiamo voluto mettere insieme il quadro di quanto accade di positivo nei nostri territori, raccontando la capacità di innovazione e sviluppo in chiave sostenibile, attraverso interventi che puntano su autoproduzione ed economia circolare verso un modello 100% rinnovabile. Si tratta di realtà provenienti da tutti i settori di sviluppo, agricole, industriali, residenziali, sia pubbliche che private che in questi anni hanno deciso di investire e puntare sulla sostenibilità anche come chiave di rilancio economico”.
E’ questo sicuramente il caso dell’impianto di biogas di S. Maria La Fossa, realizzato in una porzione di una vasta area confiscata al noto camorrista Francesco Schiavone, detto Sandokan, assegnata in concessione dal Comune di S. Maria la Fossa al Consorzio pubblico Agrorinasce, che ha progettato l’impianto di biogas e poirealizzato e gestito dal gruppo Intercantieri attraverso la società Power Rinasce srl. L’impianto è stato realizzato attraverso un projectfinancing (progetto finanza) con un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro, ed è stato appunto promosso da Agrorinasce, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di S. Maria La Fossa, in ragione della vocazione agricola e di allevamento del territorio di S. Maria La Fossa, ad altissima concentrazione di allevamenti bufalini (72 aziende) con migliaia di capi, e come risposta ad un problema ambientale ed economico per l’annoso problema dello smaltimento dei reflui zootecnici.
L’impianto di produzione da fonte rinnovabile si sviluppa su una superficie di circa 20.000 mq e produce biogas, risorsa da convertire in energia elettrica per mezzo di un cogeneratore da 999 kWe. E’ inoltre presente un impianto SBR per l’abbattimento dell’azoto attraverso un processo di denitrificazione e nitrificazione, in grado di ridurre del 60% il tenore dell’azoto presente nel digestato.
Dichiara soddisfatto l’Amministratore Delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci: “E’ un premio che vogliamo condividere con un intero territorio, a cominciare dall’Amministrazione Comunale e da tutti gli allevatori che hanno sostenuto e sostengono questa iniziativa pensata per loro e per un’intera comunità che crede nell’ambiente. Ringrazio poi in maniera particolare il concessionario, il gruppo Intercantieri di Padova, che ha creduto in questo progetto e per il lavoro straordinario che sta realizzando su questo territorio”.
Ad oggi, il concessionario Power Rinasce ha sottoscritto convenzioni con 35 aziende bufaline per un ritiro annuo di 100.000 tonnellate di liquame/letame, equivalenti ad un valore giornaliero di 270/300 tonnellate, pari a una produzione media giornaliera di energia elettrica di circa 22.000 kWhe, per una produzione annua di circa 7326 mega.
Numeri straordinari per questo territorio con una produzione di energia che porta molti altri benefici per la collettività, innanzitutto nel miglioramento delle condizioni igienico-sanitario delle bufale e degli allevatori stessi, dato il continuo ricambio del letame presente in azienda. Per la collettività il vantaggio sta nell’interruzione degli sversamenti illegali ed insalubri, dunque una diminuzione dell’inquinamento da nitrati. Infine, La riduzione del tempo di permanenza del letame in azienda e la denitrificazione sono azioni che contribuiscono a mitigare l’effetto serra.
“Una scommessa vinta dalla nostra amministrazione ricordando un interminabile consiglio comunale aperto sempre nel segno della massima trasparenza e contro ogni ostruzionismo – così dichiara il Sindaco Antonio Papa -. Non solo stiamo contribuendo a risolvere un grave problema agli allevatori del territorio, per le stringenti normative europee con la direttiva nitrati, ma noi tutti abbiamo un territorio sempre più pulito,senza discariche o siti di stoccaggio dei rifiuti, con una raccolta differenziata al 70% e un impianto di biogas al servizio dell’agricoltura.”
E’ importante ricordare, che l’impianto di biogas si inserisce in un complesso che comprende il ‘Centro di educazione e documentazione ambientale (CEDA)’, progettato, realizzato e gestito da Agrorinasce e intitolato a Pio La Torre, con annessa isola ecologica, per favorire la raccolta differenziata del Comune.
Si tratta, senza dubbio, di uno dei più importanti investimenti pubblici e privati realizzati su un bene confiscato alle mafie in Italia, visitato da migliaia di studenti ogni anno.
Il ‘Centro di documentazione ed educazione ambientale e isola ecologica Pio La Torre’, è stato finanziato dal Ministero dell’Interno PON Sicurezza Ob. Convergenza 2007-2013.