Sanità, CGIL Caserta: “Scongiurare chiusura punto nascite di Piedimonte Matese”

“La paventata disattivazione del punto nascite di Piedimonte Matese sarebbe un grave colpo alla sanità pubblica in una Provincia con già troppi problemi. Auspichiamo che durante l’audizione in commissione il prossimo 27 novembre si prendano le decisioni opportune per far si che i cittadini non vengano privati di un fondamentale servizio in un territorio punto di riferimento per comunità lontane da altri presidi”. Così Matteo Coppola, Segretario Generale della Cgil di Caserta.

Il punto nascite di Piedimonte Matese, così come quello di Sapri e Polla (SA), è a rischio chiusura dal primo gennaio del prossimo anno a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di nascite. Già altri presidi ospedalieri della regione si sono trovati sotto i livelli minimi, ottenendo però una deroga ministeriale.

“Non è possibile – dichiara Felice Zinno, della FP Cgil di Caserta – prendere decisioni fondamentali per i cittadini sulla base di meri calcoli numerici. Zone logisticamente e geograficamente svantaggiate hanno il diritto di non vedersi privati di servizi essenziali per la cittadinanza, per di più con la conseguenza di vedere aumentata la mobilità sanitaria infraregionale, a vantaggio della sanità privata, o interregionale con chiari disagi per gli utenti”.

“La Cgil – conclude Matteo Coppola – continuerà a far pressione sulle istituzioni regionali e nazionali per scongiurare quella che si profila come un ennesimo scippo ai danni dei cittadini della Provincia di Caserta”.

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Redazione

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