Sant’Antimo. Chiariello: “Anche su chiusura scuola Giovanni XXXIII, sindaco Russo cerca mani libere”

“Speravamo che una certa visione  autoritaria e intollerante di amministrare la cosa pubblica fosse stata già ampiamente consegnata alla storia ma con il sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo dobbiamo ricrederci visto che non solo vuole decidere nel chiuso delle sue stanze quale scuola santantimese debba chiudere (la storica e prestigiosa Giovanni XXIII) e quali invece debbano rimanere aperte ma pretenderebbe anche che tanto la politica, quanto i docenti e le famiglie ne restassero fuori”. Lo afferma il consigliere comunale Corrado Chiariello, coordinatore dei consiglieri di opposizione di centrodestra del Comune di Sant’Antimo commentando le proteste del comitato spontaneo nato da un’iniziativa dei genitori degli alunni iscritti all’Istituto santantimese Giovanni XXIII a rischio chiusura.
“Credo non sfuggano a nessuno le mille contraddizioni di questo indifendibile uomo solo al comando che non sa più a quale social media rivolgersi e che non esita ad accusare e biasimare docenti, mamme e consiglieri di opposizione di ammutinamento, peraltro criticando dapprima una delibera del 2012 sugli accorpamenti ma portandola poi ad esempio per tutti. Sant’Antimo di tutto ha bisogno fuorché di tuttologi presuntuosi. Alla nosta cittadina basterebbe e avanzerebbe semplicemente un bravo amministratore dotato di quel minimo di onestà intellettuale tale da fargli riconoscere che il tema del calo demografico, con quel che ne consegue nel mondo della scuola, era già stato affrontato e risolto dalla precedente amministrazione. Il nostro smemorato di Collegno dimentica, infatti,  ma comprendiamo bene il perché, che proprio in virtù del calo demografico che arriva oramai da lontano, e che investe l’intero sistema Italia, la precedente amministrazione, seguendo principi di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità, ha responsabilmente accorpato alcuni istituti, dismesso alcune aule, riconvertito plessi fatiscenti e programmato quegli investimenti, che come già abbiamo avuto modo di dire, speriamo che quella attuale, ma poco ci crediamo, sappia valorizzare. Confermo e ribadisco: peggiore iattura per la nostra città non poteva capitare”.
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Redazione

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