SMCV. Incendio STIR, Potere al Popolo: “Tutelare nostro territorio e nostra salute”

“Lo stabilimento di tritovagliatura e Imballaggio rifiuti (Stir) di Santa Maria Capua Vetere è in fiamme. Quest’incendio è il quinto in quattro mesi, la statistica dice chiaramente che non può trattarsi di una casualità: c’è una mano criminale dietro questi eventi. Il disegno criminale nasce dalla brama di profitto, perciò è lecito chiederci perché il profitto privato deve essere possibile in piani strategici di interesse comune come quello dei rifiuti. Le strategie politiche degli ultimi decenni hanno fatto attecchire nella società civile l’idea che gestione pubblica sia sinonimo di inefficienza. Sappiamo benissimo che non è così”. E’ il commento del coordinamento provinciale di Potere al Popolo sull’incendio allo STIR SMCV, annunciando per domani, sabato 3 novembre alle 18, un’Assemblea pubblica “Stop roghi tossici” al Parco dei Diritti dei Bambini in  Viale Consiglio D’Europa a Santa Maria Capua Vetere.

“Il pubblico non funziona quando non c’è interesse che esso sia valido, così che il profitto privato possa trovare nuovi ambiti in cui massimizzarsi, quando il malcostume diffuso rende debole il servizio pubblico, visto come contropartita per le clientele elettorale da una parte e additato poi dagli stessi come origine dei disservizi ed esempio di inefficienza. Lo dicevamo prima, lo abbiamo detto in piazza a Roma lo scorso 20 Ottobre, lo ribadiamo anche ora. L’interesse privato deve rimanere fuori dalla gestione di servizi di interesse nazionale. L’interesse privato deve rimanere fuori dalla gestione dei rifiuti. Nel caso dei rifiuti è necessario rinnovare costantemente le tecnologie relative alla raccolta, al riciclo, al trattamento. Chi investe oggi, che interesse avrebbe a reinvestire ancora domani per un adeguamento verso le migliori tecnologie disponibili quando non ha ancora ammortizzato l’investimento iniziale? A questo si aggiunge un aspetto ancora più inquietante: laddove ci può essere profitto, ci possono essere interessi criminali, coloro che si arricchiscono con le emergenze non si fanno remore ad avvelenare intere comunità per poi intercettare somme di denaro ingenti legati all’emergenza stessa. Tutto questo deve finire, nessun privato deve poter realizzare utile dai rifiuti. Tutti i proventi delle tasse e dei costi della raccolta e dello smaltimento devono essere reinvestiti nel ciclo stesso, in modo che lo stato possa garantire le migliori strategie e tecnologie per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente”.

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Redazione

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