Botti illegali, blitz GdF tra Napoli e Caserta: ad Aversa scoperto opificio artigianale
Sequestrate oltre 2,3 tonnellate di botti illegali, tre arresti e sei denunce: si avvicina Capodanno e la Guardia di Finanza della provincia di Napoli fa un primo bilancio ‘preventivo’ delle attività di controllo e contrasto dei traffici illeciti che possono sfociare in incidenti nell’ultima notte dell’anno. Nel quadro del rafforzamento delle attività di prevenzione generale e di controllo del territorio esercitato dal corpo a contrasto dei traffici illeciti, con particolare riguardo al commercio illegale dei fuochi d’artificio per l’approssimarsi del periodo di fine anno, il Comando provinciale di Napoli ha disposto una capillare intensificazione dei servizi di controllo attuati sull’intera provincia, riferisce un comunicato. In tale contesto, i militari del gruppo di Giugliano in Campania, a seguito di un’attività info-investigativa, scaturita anche dal monitoraggio di un sito internet, hanno scoperto una fiorente attività di produzione e commercio di botti pirotecnici del genere proibito (del tipo c.D. “Cipolle”, “Rendine”, “Supecobra”), con clienti su tutto il territorio italiano.
In particolare è stato scoperto, ad Aversa, un opificio artigianale allestito per la fabbricazione illecita di prodotti pirotecnici, mentre in un’altra operazione è stato individuato a Napoli un trasporto illecito di un ingente quantitativo di fuochi d’artificio.
L’attività di servizio ha consentito il sequestro complessivo di 2.300 kg. Di botti illegali, l’arresto di 2 soggetti di origini campane e la denuncia di altre 5 responsabili coinvolti a vario titolo nell’attività illegale. I botti illegali sequestrati sono risultati altamente pericolosi in considerazione delle sostanze chimiche utilizzate per la loro fabbricazione.
In un’altra operazione, i “Baschi Verdi” hanno sequestrato 570 candelotti esplosivi artigianali, rinvenuti all’interno di un esercizio commerciale, sito a Napoli, dedito alla vendita di materassi, la cui responsabile è stata tratta in arresto in flagranza di reato. Il titolare dell’esercizio, resosi irreperibile, è stato denunciato all’.A.G..