Catania. Giovane muore a scuola, GC: “Governo non è in grado di garantire un defibrillatore”

“Nel 2018 viene approvato l’uso del teaser da parte delle forze dell’ordine, passa il decreto scuole sicure e il decreto sicurezza, ma non si è in grado di garantire un defibrillatore in una scuola pubblica. A pagarne le spese è uno studente diciassettenne di Catania, che lo scorso Venerdì 30 Novembre, è morto per complicanze cardiache nel luogo che avrebbe dovuto garantirgli istruzione e, appunto sicurezza: la scuola”. Lo dichiara Giovani Comunisti, l’organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista.

“Perchè il Governo del “cambiamento” riesce a trovare i fondi per attuare repressione ma continua a vessare con ignobili tagli la scuola pubblica? In cosa consiste il “cambiamento” se gli studenti ancora rischiano di morire? Il Collettivo Studenti Ribelli e i Giovani Comunisti, stringendosi alla famiglia del ragazzo e alla scuola tutta, ribadisce la propria volontà di attuare un vero cambiamento nella scuola, vivaio della società, impegnandosi nella lotta che da più di due anni portano avanti nel senso dei diritti degli studenti, della loro sicurezza e della loro formazione. Per una scuola che sia davvero sicura, davvero pubblica e di tutti, affinché non accada mai più nulla del genere”.

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Redazione

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