Estremismo islamico: 2 espulsi
La Digos della Questura di Padova, nell’ambito di una azione per il contrasto e la prevenzione del terrorismo jihadista potenziata in occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie, ha svolto un approfondito monitoraggio del profilo Facebook di un internauta albanese trentottenne residente a Padova.
L’indagine, che si è avvalsa anche delle segnalazioni della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dell’AISI, ha fatto emergere che lo straniero, seguace di imam già tratti in arresto in Kosovo per terrorismo ed istigazione all’odio razziale, aveva postato in Facebook messaggi a contenuto antisemita e contro le celebrazioni delle festività natalizie.
L’albanese, inoltre, aveva postato sul social commenti anti-occidentali in relazione agli attentati consumati in Francia dall’ISIS e si era manifestato come un sostenitore del foreign fighters tedesco Denis CUSPERT.
Nel corso dell’articolata attività investigativa, gli uomini della Digos hanno acquisito elementi da cui è emerso il concreto pericolo che l’uomo stesse svolgendo a Padova una azione di estremizzazione islamica nei confronti del suo coinquilino, un connazionale ventinovenne richiedente protezione internazionale.
Particolarmente allarmante è apparso alla Digos la circostanza che il ventinovenne avesse condiviso sul proprio profilo Facebook un nasheed, canto religioso che esalta coloro che combattono in nome di Allah e il rituale della preghiera prima della morte.
L’attività investigativa svolta ha fatto si che lo scorso 20 dicembre l’albanese trentottenne, ritenuto pericoloso, venisse espulso dall’Italia con provvedimento emesso dal Prefetto di Padova su richiesta del Questore di Padova, in attuazione del decreto antiterrorismo del 2015. L’uomo è stato rimpatriato a Tirana, dall’aeroporto di Malpensa, scortato dagli agenti della Questura patavina, con divieto di reingresso in area SCHENGEN per 10 anni.
Per il ventinovenne, ugualmente colpito dal decreto di espulsione del Prefetto di Padova, l’esecuzione del provvedimento avverrà non appena la competente Commissione Territoriale valuterà la sua istanza di asilo. Nelle more della decisione, lo straniero è trattenuto presso il CPR di Brindisi, dove è stato condotto dagli uomini della Questura di Padova.