Ricostituzione partito fascista a Mantova, Fiore: “Magistratura sceglie repressione dei patrioti, cosa farà il Governo?”
Richieste di condanna altissime, 4 anni solo per il segretario Claudio Negrini, dalla Procura di Mantova, per i Fasci Italiani del Lavoro; gruppo che salì agli onori della cronaca per aver ottenuto più del 10 % ed eletto un consigliere in un piccolo comune del mantovano si contesta la ricostituzione del PNF (Partito Nazionale Fascista).
“Queste richieste abnormi, e storicamente incomprensibili, sono, oltretutto, una vergogna dal punto di vista giuridico perché mancano i presupposti, in particolare le finalità antidemocratiche e l’uso della violenza, tipici del reato di ricostituzione“, è il commento di Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.
“Una parte della magistratura – continua Fiore – è incapace di affrontare le emergenze nazionali e non utilizza i reati associativi se si tratta di mafie nigeriane e organizzazioni criminali il cui carattere è conclamato, ma è pronta ad usare “rigore” e arbitrio contro persone “colpevoli” solo di pensarla in un certo modo. La stessa cosa sta avvenendo contro Casa Pound a Bari, con il sequestro della sede pugliese e l’accusa per 30 attivisti di ricostituzione del partito fascista, il tutto dopo una rissa con estremisti di sinistra in corteo recatisi a provocare lo scontro proprio di fronte alla sezione del movimento politico”.
“Mentre l’estrema sinistra, come accaduto alla nostra sede di Bologna, torna alle bombe i giudici e certi settori del Ministero degli Interni sembrano impegnati a creare i presupposti per una stagione repressiva contro una sola area politica“, incalza Roberto Fiore.
“Errore grave che rischia di trasformarsi in un boomerang. sia per quei settori del deep State che con insistenza cercano di creare odio e destabilizzazione, che per il Governo gialloverde che non capisce di essere sul punto di cadere in una trappola politica conservatrice. Salvini e Di Maio – conclude – dovrebbero invece comprendere, specie dopo gli eventi di Parigi, che i nazionalisti in questa incalzante fase di ribellione popolare sono e saranno protagonisti chiave; le forze ordinate di Varsavia sono simili per numero e determinazione alle forze “disordinate” di Parigi, sta ai governi avere a che fare con le forze che preferiscono, scegliere dunque se contrastarne o meno, in nome degli interessi nazionali e popolari, l’inesorabile avanzata“.