Pizzo a imprenditori e professionisti, blitz contro clan dei Casalesi
Nella prima mattinata di oggi la Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda a carico di A.M., 57enne di Aversa, del fratello B.M., 41enne detenuto, e di V.P., 38enne di Aversa, ritenuti responsabili del reato di estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso e dall’ aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei Casalesi.
Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile con la collaborazione del Commissariato di Polizia di Aversa, e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno accertato che gli arrestati, tra la fine dell’anno 2015 e l’inizio del 2016, costringevano alcuni imprenditori, nonché architetti ed ingegneri attivi in provincia di Caserta, a versare loro cospicue somme di denaro in relazione a lavori per la realizzazione di numerose unità immobiliari insistenti nell’agro aversano.
Nei confronti di alcuni commercianti ponevano in essere richieste estorsive finalizzate a costringerli a versare loro imprecisate somme di danaro, sotto minaccia legata alla forza intimidatrice derivante dalla loro notoria appartenenza all’associazione camorristica denominata clan dei Casalesi. In particolare i fratelli M. commettevano i fatti nel periodo in cui erano sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza.
E’ stato accertato che, in taluni casi, i fratelli M. avanzavano direttamente e personalmente le richieste estorsive e ne riscuotevano i proventi, in altri, invece, si avvalevano di V. P. quale esecutore materiale. Quest’ultimo si presentava presso gli esercizi commerciali da estorcere, chiedendo agli esercenti di recarsi da B. M. “a prendere un caffè” e ponendo in essere una serie di comportamenti volti a costringere i commercianti a versare al gruppo criminale somme di denaro, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla notoria appartenenza dei citati fratelli al sodalizio camorristico casalese.