“Prendo la pistola e ti ammazzo”: succede al Santobono di Napoli
La pagina fb Nessuno Tocchi Ippocrate ha denunciato l’ennesima aggressione, la 78 per precisione, ai danni del personale medico e infermieristico campano. Questa volta è toccato al personale del Santobono che ha vissuto una serata d’inferno il 6 dicembre quando dalle 18 e 30 circa, durante il normale turno di servizio, è entrato con violenza nei box pediatrici il padre del paziente accettato dal triage alle ore 18.43 come codice verde cambiato poi in giallo alle 18.56 dopo che il signore in questione ha minacciato le infermiere di turno al Triage dando pugni sul vetro e urlando di sparare, facendo anche allontanare altri utenti in attesa di registrazione. Ha minacciato e tentato di colpire pazienti e personale medico e infermieristico cercando di passare avanti agli altri per ottenere un immediato ricovero per il figli.
“Chiediamo un processo rapido per questo signore che la polizia non avrà difficoltà a identificare. Alle vittime di tanta brutalità esprimiamo tutta la nostra vicinanza. Bisogna reagire con forza -dichiara il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli membro della commissione sanità – contro questi metodi arroganti, violenti e delinquenziali. Chiediamo nuovamente al Questore e al Prefetto di Napoli di prevedere presidi fissi delle forze dell’ordine nei pronto soccorso napoletani dove sono troppi oramai gli episodi gravissimi ai danni del personale, degli altri pazienti e anche delle strutture”.
Di seguito la relazione del medico:
Io sottoscritto dr *********, dirigente medico pediatra matr. ********,in servizio presso il P.S.A. Ospedale Santobono, denuncio quanto segue:In data 06.12.18 alle ore 19 circa, durante il normale turno di servizio, entra con violenza nei box pediatrici il padre del paziente ***********, accettato dal triage alle ore 18.43 come codice verde (cambiato in giallo alle 18.56 dopo che il signore in questione ha minacciato le infermiere ******* e******* di turno al Triage dando pugni sul vetro e urlando di sparare, facendo anche allontanare altri utenti in attesa di registrazione) in quanto la guardia giurata *********** aveva abbandonato la propria postazione dopo essere stata aggredita e minacciata di morte ( “prendo la pistola e ti ammazzo”.)
Dentro i box, aggrediva il personale medico infermieristico che gli capitava davanti indistintamente (incluso l’ortopedico dr **********, che si trovava nel box pediatrico per altri motivi) impedendo il normale svolgimento del lavoro e bloccando tutte le attività in corso, strattonando e minacciando il sottoscritto, prendendomi per il camice e posizionando la fronte contro il mio volto per “sfidarmi” e minacciarmi di morte se non avessi visitato e ricoverato istantaneamente il figlio.
Non volendo aspettare il proprio turno, si lanciava fisicamente contro il sottoscritto e solo l’intervento delle guardie ******** e ********, allertate dal personale in cerca di aiuto, ha evitato conseguenze più drammatiche.
Dopo essere riusciti ad allontanare il padre veniva fatta entrare la mamma col bambino per accertare le condizioni cliniche del paziente, ma essendo la postazione di guardia del PS ancora scoperta, riesce nuovamente ad entrare nei box pediatrici e a lanciarsi contro il sottoscritto spingendomi forte, ma veniva fermato in tempo prima che l’aggressione degenerasse.
La polizia, allertata più volte, è intervenuta dopo circa 50 minuti dalla prima chiamata e ha segnalato l’episodio al presidio di polizia sezione Arenella.Al momento del ricovero tanto richiesto dal padre, la madre risponde anche che se non era il caso non lo ricoverava, voleva solo “sapere come stava il bambino”, a conferma del fatto che l’urgenza del caso veniva stabilita dai genitori e dall’incapacità delle poche guardie di mantenere l’ordine al Triage. Il paziente è attualmente ricoverato presso la Pediatria I, per l’ovvia incapacità della gestione familiare e per completare l’iter diagnostico già iniziato al precedente ricovero presso l’Osp SS. Annunziata, dove era stato dimesso nella stessa mattinata in benessere clinico e con eventuale rientro ad esami in corso refertati.