Roma. Policlinico Umberto I: personale in stato di agitazione. Cgil – Cisl – Uil: “700 posti di lavoro a rischio”
“700 posti di lavoro a rischio, salari in bilico e accordi disattesi. È ora di cambiare passo, il Policlinico va rilanciato dopo anni di errori gestionali”. Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio denunciano “una situazione insostenibile, dettata da scelte manageriali che stanno mettendo in crisi l’organizzazione della più grande azienda sanitaria del Paese”.
E annunciano lo stato di agitazione di tutto il personale, i circa 2000 dipendenti del Policlinico che si aggiungono ai 700 lavoratori esternalizzati, che hanno scioperato il 14 dicembre.
“A settembre abbiamo firmato un accordo aziendale per far ripartire l’azienda. Ma all’impegno dei lavoratori non è seguita alcuna risposta da parte dell’azienda”, spiegano Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali delle tre federazioni di categoria.
“La riorganizzazione del personale continua ad essere decisa in modo errato e unilaterale, sul regolamento della performance aziendale non si fanno passi avanti, sulla contrattazione non si rispettano né le regole né i tempi, con il rischio di una sospensione generalizzata del salario accessorio. Dobbiamo fermare questa deriva”.
“Anche la nuova direzione ha proseguito con lo stesso atteggiamento, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ne fanno le spese i lavoratori e i servizi, che non sono certo migliorati”, proseguono i sindacalisti.
“Vogliamo una vera riorganizzazione del lavoro, una seria politica per la produttività e misure concrete per valorizzare le competenze e far ripartire i percorsi di cura e assistenza”.
“Oltre al problema dei lavoratori esternalizzati che, dopo anni di servizio, vedono il proprio posto di lavoro a rischio, per la mancanza di criteri certi nella gestione del personale, anche per il personale interno la misura è colma”, concludono Di Cola, Chierchia e Bernardini.
“Non accettiamo che l’azienda continui a rinviare il confronto e non si assuma l’impegno a tutelare i lavoratori ed elevare i livelli di assistenza. E la Regione Lazio non può rimanere a guardare. Ora tutto il personale del Policlinico Umberto I è in stato di agitazione. Se ancora una volta non avremo risposte, alzeremo il livello della protesta, mettendo in campo tutte le iniziative di mobilitazione”.