(VIDEO) Roma. Chiude il Sistri, sit-in dei lavoratori

“Avete tracciato i rifiuti, vi siete persi i lavoratori”. E’ la protesta dei lavoratori del Contact Center del Sistri, il Sistema di tracciabilità di rifiuti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare dinanzi fuori la sede della ex Selex Se.Ma in via Tiburtina a Roma, per protestare contro il dl Semplificazione, approvato ieri, che a partire dal primo gennaio 2019 cancella il ‘sistema’ istituito dal 2010.

Al Sistri, oltre ai dipendenti della Selex Service Management, società di Leonardo Spa (all’epoca Finmeccanica), ci sono anche anche i lavoratori dell’agenzia interinale Synergie Italia.

“Ieri è stato approvato il Decreto Semplificazioni e quindi sono ufficialmente disoccupato. Il ministro Costa con il ministro Di Maio hanno pensato bene di chiudere un progetto senza pensare alle persone che da anni ci lavorano. Non discutiamo la scelta politica ma quantomeno (visto che stanno approntando un prossimo sistema di tracciabilità) esser presi in considerazione ed essere ricollocati. Per i ministri, siamo dei fantasmi. Abbiamo fatto di tutto per cercare di avere un incontro, ma niente. Dicono che sono per il popolo, aiutano il popolo, uno vale uno ma in questo caso 27 non valgono niente”. E’ quanto dichiara Daniele Lotti, operatore Sistri 1344.

“A partire dal 1 gennaio 2019 saremo in disponibilità, come previsto dall’articolo 25 del CCNL di Somministrazione, per 6 mesi a circa 500 euro netti mensili. In caso non sia possibile essere ricollocati dall’agenzia interinale, seguirà la disoccupazione – continua Lotti -. Vogliamo essere considerati e non trattati come estranei, o peggio, come lavoratori fantasma. La cosa strana è che ci stanno dando più lavoro come il censimento di tutte le black box (la scatola nera che doveva essere montata sui mezzi di trasporto rifiuti) che devono rientrare entro il 31 dicembre perché devono recuperare i soldi che hanno speso”.

“Non contestiamo la scelta di chiuderlo, sono scelte politiche in cui non vogliamo entrare, anche se abbiamo le nostre opinioni. Contestiamo il fatto che a far le spese di una scelta che salva la faccia ad un Ministero che fino ad oggi non è stato in grado di provvedere alle necessità di dare un giusto impulso alla tracciabilità dei rifiuti pericolosi e a Leonardo che ne esce senza prendersi dovute responsabilità, siano 26 lavoratori somministrati, trattati come fantasmi. Costa e co. cambieranno nome e software al Sistri ma la sostanza non cambia”. Sottolinea Emiliano Santoni, altro operatore Sistri.

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Redazione

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