Autonomia Regioni, Ronghi: “Proposta governo è ‘spacca Italia’”
“La proposta che il Governo Lega-5 Stelle si appresterebbe a presentare, il 15 febbraio, alle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sulla cosiddetta “autonomia”, è ‘estemporanea’, perché al di fuori del quadro della unità solidaristica dell’Italia, e destinata a spaccare definitivamente il nostro Paese”. E’ quanto ha affermato il Segretario federale di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, che, stamani, ha tenuto una conferenza stampa, insieme con la dirigente nazionale Gabriella Peluso e il Portavoce di Napoli, Luigi Ferrandino, per presentare le iniziative che il movimento civico metterà in campo “contro l’autonomia secessionista che colpisce il Sud” e le proposte per il lavoro e lo sviluppo nel Sud per la crescita dell’Italia.
Tra esse, una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, ai Vice Premier Salvini e Di Maio, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari e ai parlamentari delle Regioni meridionali, nella quale Ronghi sottolinea che “il conferimento dell’autonomia alle Regioni del nord su materie quali le politiche attive del lavoro, l’istruzione, la salute, la mobilità, la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, i rapporti internazionali con l’Unione Europea, allargherebbe ancora di più la forbice economica e sociale tra Nord e Centro Sud, minando nelle fondamenta costituzionali il sistema dell’Italia unita”. Nella missiva, Ronghi definisce “balorda” l’ipotesi che le Regioni del Nord possano trattenere sui propri territori i residui fiscali, fino al 90%, come richiesto dal Veneto, “perché essa andrebbe a sottrarre risorse al fondo di perequazione per le Regioni economicamente più deboli e, quindi, a minare il principio costituzionale solidaristico tra le Regioni dell’Italia, che costituisce il baluardo della coesione sociale ed economica dell’Italia”.
Per questo, il Segretario federale di “Sud Protagonista” rivolge un appello ai parlamentari meridionali “per bloccare questa secessione mascherata e far valere le ragioni del Sud, dando prorità ad un piano per il lavoro e per lo sviluppo del Mezzogiorno”, e propone una Mozione ai capigruppo delle Regioni del Sud contro l’autonomia secessionista delle Regioni del Nord affinchè possa essere presentata nei Consigli regionali di appartenenza per dare vita ad una forte mobilitazione politica ed istituzionale meridionale”.
“Il Sud non vuole sfuggire alla sfida del buongoverno e del federalismo fiscale, ma chiede che si parta dalle stesse condizioni socio economiche e si garantiscano i livelli essenziali delle prestazioni nei settori fondamentali della vita dei cittadini, in primis nella sanità e nell’istruzione, attraverso l’applicazione della legge 42/2009 sui fabbisogni standard e attraverso la rivisitazione dei criteri di ripartizione dei fondi nazionali destinati a questi fondamentali settori” – ha sottolineato Ronghi.
“In un’Italia caratterizzata da una profonda e drammatica spaccatura economica e sociale tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud, che vede quest’ultima parte dell’Italia, e particolarmente le Regioni del Mezzogiorno, profondamente penalizzata sul piano della ricchezza, del lavoro, dei livelli essenziali delle prestazioni relative a sanità ed istruzione e finanche delle aspettative di vita, assecondare l’autonomia secessionista delle Regioni del Nord sarebbe un colpo mortale al Sud – ha sottolineato Peluso –; per questo la nostra Mozione è finalizzata a bloccare questo tipo di autonomia e dare priorità al piano per il lavoro e per lo sviluppo del Sud per la crescita dell’Italia”.
La Mozione prevede, quindi, di ampliare il fondo perequativo a copertura totale per Regioni più deboli, dare attuazione ai fabbisogni standard, garantire i livelli essenziali delle prestazioni e dare priorità ad un Piano straordinario per il lavoro, per le infrastrutture, per l’abbattimento della pressione fiscale, per il risanamento ambientale, per lo snellimento della pubblica amministrazione.
“Napoli, capitale del Sud, deve fare da apripista di questa grande mobilitazione contro l’autonomia secessionista del Nord – ha sottolineato Ferrandino – e coi ci attiveremo per questo, coinvolgendo la città e rendendola protagonista di questa grande mobilitazione, contrariamente a quanto fa il Sindaco De Magistris al quale interessa solo la sua campagna elettorale”.