Battisti, è caccia a rete protezione

Entra nel vivo l’inchiesta della Procura di Milano e della Digos sulla rete dei fiancheggiatori che avrebbe protetto la fuga di Cesare Battisti, il terrorista dei Pac condannato per quattro omicidi, catturato in Bolivia il 12 gennaio e ora in carcere a Oristano.

Gli investigatori, infatti, hanno trasmesso agli inquirenti una relazione riepilogativa, con una serie di spunti investigativi sulle indagini condotte a partire dallo scorso ottobre, e che hanno messo fine alla sua latitanza durata quasi 40 anni. In particolare, tutti i dettagli dell’indagine ‘tecnica’ che ha consentito di individuare le utenze con cui il terrorista è stato in contatto negli ultimi due mesi (una quindicina inizialmente tra cellulari, tablet e pc, poi ridotti a non più di tre) sono stati al momento trasmessi alla Procura generale, che ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto.

(ANSA)

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Redazione

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