Caos ospedali nel Casertano, Magliocca al fianco delle amministrazioni locali
“Sono al fianco delle amministrazioni di Maddaloni, Piedimonte Matese e di tutti i comuni dei due comprensori perché le loro battaglie per una sanità pubblica che non danneggi ulteriormente i cittadini non possono non essere anche le battaglie del Presidente della Provincia di Caserta.
I poteri di un amministratore provinciale in materia di programmazione sanitaria sono pari a zero, ma il dovere morale e politico di chi rappresenta un territorio, impone a noi tutti di abbracciare la croce e sposare la medesima battaglia di civiltà”.
È perentorio nel suo commento Giorgio Magliocca, presidente della Provincia, nel condividere le preoccupazioni e nel supportare le iniziative che in questi primi giorni dell’anno hanno intrapreso le amministrazioni locali delle comunità matesine e della Valle di Suessola per arginare un pericoloso depotenziamento dell’offerta sanitaria pubblica.
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, qualche settimana fa subito dopo l’approvazione del nuovo Piano Ospedaliero ha prontamente e impudentemente dichiarato che rispetto al “vecchio Piano che prevedeva tagli drammatici di strutture e chiusure di interi ospedali, viene approvata una programmazione ospedaliera equilibrata, seria e rigorosa che tiene conto delle esigenze dei territori e tutela fino in fondo del diritto alla salute dei nostri concittadini.
“Eppure, il rigore e l’equilibrio annunciati da De Luca, così come la tutela del diritto alla salute, a me paiono delle vere chimere per alcuni territori. Penso ad esempio, ai diversi comuni dell’area matesina, alle difficoltà di spostamento e collegamento per coloro che abitano queste comunità, ulteriormente penalizzati dalla dalla trasformazione delle due Unità Operative Complesse di Ortopedia e di Chirurgia generale attive presso l’Ospedale di Piedimonte Matese in Unità Operative Semplici a valenza Dipartimentale. Così, come, la stessa preoccupazione, seppur con motivazioni diverse, investe il nosocomio di Maddaloni per il quale si prevede la trasformazione in un semplice Pronto soccorso, con la conseguente riduzione di funzioni e servizi e la chiusura di intere unità operative”.
“Ciò che mi ha sorpreso in negativo e spero di sbagliarmi è, fino ad oggi, un silenzio ufficiale e social dei diversi consiglieri regionali del centro-sinistra che in altre occasioni si sono stracciati le vesti per difendere esigenze anche meno importanti rispetto al diritto alla salute, o che hanno a più riprese esaltato le capacità gestionali del presidente della giunta regionale”.