Castel Volturno. FBI sul Litorale Domitio: indagini sulla mafia nigeriana
Tratta di esseri umani e prostituzione a Castel Voltuno. E’ a quello che lavorano agenti del FBI arrivati da Quantico, Virginia.
I federali, arrivati nei giorni scorsi in Italia, si sono immediatamente messi a lavoro con la magistratura italiana, ovvero con quella di Napoli Nord – Aversa, consultando i fascicoli sulla mafia nigeriana a Castel Volturno e nel Casertano. A darne notizia per prima, l’edizione online de IlFattoQuotidiano.it.
Stando ad alcune indiscrezioni, un caso a cui lavorano da luglio 2018, non solo gli agenti di Polizia di Caserta ma anche quella di Roma, Palermo e Torino. L’inchiesta è partita seguendo tracce di passaggi anomali di denaro delle bande criminali della mafia nigeriana negli Stati Uniti (i Vicking, gli Eyes e i Black Axe), e analizzando i flussi anomali tramite i money transfer.
A Castel Volturno la mafia nigeriana fa il bello e il cattivo tempo: da Destra Volturno a Pescopagano: l’esercito di immigrati sono circa in 15mila.
Secondo l’inchiesta, si parlerebbe anche di reni venduti per 5000 euro, donne e bambini venduti, uomini mutilati. Intanto il denaro (proveniente da traffici di stupefacenti gestito in Europa dalla mafia nera per conto di alcuni boss) viene investito per finanziare la tratta di esseri umani. Per i poveracci che sognano una vita migliore, si ritrovano in un incubo: le ragazze, nascoste in case abusive della costa casertana, vengono avviate alla prostituzione a suon di pugni, calci, stupri e riti voodoo; le più belle sono quindi mandate nei bordelli del nord Europa, mentre le altre restano sulla via Domiziana fino a quando non riescono – se riescono – a ripagare il “debito” contratto con la mafia nigeriana, che si aggira tra i 15 e i 20mila euro a testa. Già più volte le Procure di Santa Maria Capua Vetere e quella di Napoli Nord, tramite indafini di Carabinieri e Polizia, aveva smascherato cosa accedeva sul litorale domizio abbandonato dai politici locali e nazionali.