Coisp scrive a Salvini: “Vita poliziotti viene prima di qualsiasi manifestazione sportiva”
“Egregio Ministro Salvini, Le rivolgiamo un appello in conseguenza dei recenti fatti di cronaca che hanno riguardato tanto la recrudescenza di fenomeni di discriminazione razziale che la violenza dentro e fuori gli stadi di calcio. Episodi comunque commessi e gestiti da corposi gruppi criminali spesso ispirati da ideologie estremiste che in alcuni stadi hanno la completa gestione delle curve. Negli anni si sono tentati numerosi interventi per affrontare le problematiche che ad oggi impegnano ormai quasi quotidianamente le Forze di Polizia in una continua guerriglia, che ogni anno fanno registrare centinaia di feriti tra i Poliziotti e che spesso, anche recentemente, solo grazie alle capacità professionali di questi ultimi, non hanno avuto conseguenze ancora più estreme“. E’ la lettera inviata dal COISP, sindacato di Polizia, al Ministro dell’Interno Matteo Salvini sui recenti fatti, ovvero la presenza dei poliziotti nelle manifestazioni sportive, spesso teatro di attacchi da parte di facinorosi.
“Negli anni scorsi l’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza a Roma aveva correttamente imposto la suddivisione in più settori delle curve dello Stadio Olimpico. Fu un provvedimento necessario per interrompere il decadimento delle condizioni di sicurezza all’interno di un settore dove accadevano cose inenarrabili, fatti che purtroppo sono comuni anche ad altri impianti sportivi, … e quel provvedimento era chiara rappresentazione di uno Stato che non avrebbe accettato l’introduzione di sistemi criminali nella gestione delle curve. È chiaro a tutti che gli agguati ai tifosi di una squadra, gli ululati razzisti e la sistematica aggressione alle Forze di Polizia fanno parte di un’unica strategia, che non deve e non può trovare giustificazioni semplicistiche e bonarie perché è inaccettabile che quotidianamente i Poliziotti debbano mettere a rischio la propria vita per una partita di calcio. Quanto accaduto la scorsa notte a Roma, dove, nel corso dei festeggiamenti per l’anniversario della fondazione della S.S. Lazio, un nutrito gruppo di criminali che gestisce la parte più estremista del tifo organizzato ha preordinatamente preparato ed attuato un agguato agli appartenenti alle Forze di Polizia, causando il ferimento di ben otto Poliziotti, deve trovare una forte risposta da parte dello Stato. Oggi, con la normativa vigente che non prevede sanzioni specifiche per chi aggredisce un Poliziotto, i pochi responsabili individuati (uno arrestato e tre denunciati) hanno la sostanziale certezza di passarla liscia. Beh, non può continuare così! Vedere più di trecento persone, che si definiscono “ultrà” di una squadra di calcio, che in modo organizzato aggrediscono i Poliziotti con bombe carta, sassi e bastoni, dovrebbe chiarire a tutti che il problema di chiudere o meno una curva è una questione che assume una rilevanza assolutamente marginale, infatti dovrebbe essere un atto iniziale, scontato e naturale, come dovrebbero essere sistematicamente vietate le trasferte a gruppi organizzati che da molti anni si rendono protagonisti di aggressioni alle Forze di Polizia e di scontri con le altre tifoserie. La mappa dei gruppi di “ultrà estremisti” suddivisi per aree politiche ed organizzazioni criminali di riferimento, sono ben noti agli organismi investigativi e non deve essere in alcun modo sottovalutata la loro volontà di elevare il livello di aggressione contro chi rappresenta ormai l’unico argine alla recrudescenza di gravi fenomeni criminali. I Poliziotti ad ogni partita di calcio si trovano a lottare per cercare di tornare a casa integri e si aspettano ben altre discussioni e contenuti da chi ha l’obbligo di tutelarli, ovvero l’introduzione, finalmente, di una legislazione che rappresenti una forte volontà di deterrenza nei confronti di chi aggredisce gli appartenenti alle Forze di Polizia. Preg.mo Signor Ministro, ci sarebbe piaciuto che nell’incontro che Lei ha tenuto nei giorni scorsi insieme agli organismi di vertice del sistema di gestione del calcio in Italia, si fosse affrontata la questione del contributo che le società calcistiche potrebbero fornire per sostenere i dispositivi di ordine e sicurezza pubblico dispiegati durante le manifestazioni calcistiche di primaria rilevanza. Ci piacerebbe apprezzare un’univoca e chiara posizione del Governo che senza tentennamenti e fraintendimenti avvii rapidamente l’iter di un provvedimento legislativo che faccia percepire chiaramente ai gruppi criminali che si annidano in alcune curve degli stadi, e non solo, che chi aggredisce un Poliziotto non resterà impunito. Signor Ministro è sempre più necessaria quella legislazione di supporto alle attività delle Forze di Polizia che da tempo il COISP richiede. È indispensabile e quanto mai opportuna una norma che preveda l’impossibilità per chi aggredisce un Poliziotto, un Carabiniere, etc.. di accedere ai benefici concessi con il rito abbreviato, patteggiamento e ad altri sconti di pena“.