La denuncia di Codacons Campania: anche i medici operanti hanno preso soldi dalle case farmaceutiche
Il Codacons ha inviato una diffida agli Ordini dei medici di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno e Napoli, volta a garantire la trasparenza in favore dei cittadini e rendere noti i rapporti tra i camici bianchi operanti in Campania e le aziende farmaceutiche, e ha pubblicato sul proprio sito internet la lista dei medici e delle fondazioni/università/istituti della regione che hanno ricevuto soldi dalle multinazionali dei farmaci.
Da oggi tutti i cittadini residenti in Campania possono verificare se il proprio medico curante ha ricevuto finanziamenti dalle aziende produttrici di farmaci, grazie all’elenco pubblicato sul sito www.codacons.it contenente tutti i nomi dei medici “finanziati” – spiega l’associazione – Finanziamenti che, pur essendo forse pienamente legittimi, devono essere chiaramente dichiarati, comprensivi delle loro finalità, in modo da garantire piena trasparenza agli utenti. In tal senso abbiamo deciso di diffidare gli Ordini dei medici provinciali affinché dispongano in capo ai camici bianchi della regione l’obbligo di indicare all’interno dei propri studi tutti i rapporti con le aziende farmaceutiche, esponendo appositi cartelli volti ad informare i pazienti circa i legami con le multinazionali dei farmaci. E chiederemo alla Guardia di Finanza di verificare se tali entrate siano state regolarmente dichiarate ai fini fiscali.
Ciò nel rispetto del Codice etico dei professionisti e allo scopo di garantire piena trasparenza ai cittadini i quali – afferma il Codacons – quando si rivolgono ad un medico e ricevono ricette per l’acquisto di farmaci, devono poter conoscere i rapporti esistenti tra lo stesso professionista e le aziende che producono i medicinali da lui prescritti.
Tutti i cittadini della regione possono intanto verificare se il proprio medico curante ha ricevuto finanziamenti dall’industria del farmaco visionando l’apposito elenco pubblicato alla pagina: codacons.it/ecco-la-lista-dei-medici-italiani-e-delle-fondazioni-universita-finanziati-dalla-glaxo-smith-kline-nel-2015-2016-e-2017/