L’attività di 37mila lavoratori: il 2018 della Polizia Penitenziaria

Il 2018 è stato un anno importante per la Polizia Penitenziaria durante cui il Corpo ha ottenuto moltissimi risultati.
Più di 1.400 gli interventi delle unità cinofile (54 conduttori e 46 cani), che hanno portato al sequestro di oltre due chilogrammi di droga soltanto in carcere. Senza contare tutte le operazioni in cooperazione con altre Forze dell’ordine nelle quali hanno “ficcato il naso” con successo.
Le 592 unità del Gruppo Operativo Mobile (GOM), che si occupa della traduzione e dei piantonamenti dei detenuti ad altissimo indice di pericolosità, hanno operato circa 800 interventi su tutto il territorio nazionale. Di questi, 736 hanno riguardato reclusi sottoposti al regime dell’art. 41bis.
Il Nucleo Investigativo Centrale (NIC), con le sue 41 unità impegnate a svolgere indagini in tutta Italia per reati commessi in carcere e relativi a criminalità organizzata, terrorismo interno e internazionale, ha portato a termine con successo 163 operazioni: 33 le persone arrestate e fra queste anche i 4 evasi dagli istituti penitenziari nel 2018. Quasi 1.500 i soggetti costantemente monitorati per gli stessi reati, di cui 478 quelli sotto la lente per rischio radicalizzazione violenta e proselitismo in carcere, nei confronti dei quali viene svolta una attenta e scrupolosa attività di analisi.
Quasi 117mila le traduzioni stradali, navali, aeree o pedonali svolte dal Nucleo traduzioni e piantonamenti: hanno riguardato circa 213mila detenuti e impiegato complessivamente oltre 465mila unità di personale. Un numero davvero impressionante, che ha suggerito al Capo del DAP di potenziare il servizio di videoconferenze e di estenderlo anche ai reati meno gravi. Queste ultime nel 2018 hanno permesso 23mila collegamenti, di cui circa 500 circa con l’estero: 8.661 le udienze effettuate, che hanno riguardato 3.258 detenuti e 1.750 liberi. Primi importanti risultati anche per il Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del DNA. Ad oggi i profili genetici inseriti hanno prodotto 47 ‘match’ fra tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine e campioni salivari prelevati alla popolazione detenuta e 2 di questi hanno trovato riscontro in ambito internazionale, combaciando con i profili DNA inseriti dalla Polizia di altro Stato estero a seguito di consultazione e raffronto.
L’Ufficio per la Sicurezza Personale e per la Vigilanza (USPEV) si occupa della sicurezza del Ministero e della sicurezza degli organi centrali. Nel primo caso il servizio si avvale di 150 unità specializzate che si occupano della vigilanza h24 della sede ministeriale e della tutela di 26 autorità fra vertici del Dicastero e del DAP, magistrati e personalità a rischio dell’Amministrazione Penitenziaria. L’USPEV organi centrali invece, con le sue 140 unità, vigila h24 su 11 strutture sensibili: Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, Suprema Corte di Cassazione, Direzione Nazionale Antimafia, Museo criminologico, Casellario Giudiziale Centrale, Direzione Generale dei Servizi Informativi Automatizzati, Polo Logistico, Aula Bunker di Roma Rebibbia, Edificio Polifunzionale di via Tronto e Laboratorio per la Banca Dati DNA.
Il servizio di Polizia Stradale opera in 11 sezioni, a Roma, Pescara, Napoli, Firenze, Perugia, Bari, Potenza, Genova, Bologna, Milano e Catanzaro e presto saranno aperte quelle di Torino, Padova, Cagliari e Palermo. Nel 2018 ha emesso 1.378 verbali e rilevato 1.835 infrazioni, per un incasso, nei primi nove mesi dell’anno, di oltre 106mila euro.
Nel 2018 a Roma è stata inoltre costituita una apposita task force di una ventina di agenti di Polizia Penitenziaria per accompagnare, gestire e controllare i detenuti che escono dal carcere per svolgere lavori di pubblica utilità. Si tratta di personale esclusivamente del Dipartimento che non ha esitato a indossare nuovamente la divisa per dedicarsi, dopo un breve corso di formazione, a questo nuovo servizio. Nel corso delle 170 giornate lavorate dal 26 marzo a oggi sono stati realizzati oltre 4mila interventi da parte di circa 700 detenuti che, a turni di cinquanta per volta, sono usciti dal carcere per svolgere gratuitamente lavori per la comunità, fra aree verdi e manto stradale. La loro attività viene costantemente monitorata e la sicurezza pubblica viene garantita anche dal coordinamento con altre forze di polizia: finora il servizio può vantare l’eccellente risultato di zero criticità. Presto saranno istituite analoghe task force nelle città Milano, Palermo e Napoli, dove sono stati già firmati i relativi protocolli d’intesa.
Un 2018 di successi, infine, anche sul fronte sportivo con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre. Ai Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang, è arrivata la seconda medaglia di sempre con l’argento di Cecilia Maffei nello Short Track (staffetta), mentre la grande Carolina Kostner ha festeggiato il record della quarta partecipazione olimpica della carriera. Prima partecipazione di sempre invece per le Fiamme Azzurre ai Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires riservati agli atleti under 18; mentre dai Giochi del Mediterraneo di Tarragona sono arrivati 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo. E poi ci sono 2 ori, 6 argenti e 11 bronzi a livello assoluto, 3 bronzi giovanili e 2 ori paralimpici conquistati nei diversi Campionati Mondiali; e i 10 ori, 8 argenti e 5 bronzi assoluti, i 5 ori, 1 argento e 4 bronzi giovanili e i 3 ori, 3 argenti e 5 bronzi paralimpici vinti ai Campionati Europei. Per quanto riguarda i titoli italiani, le Fiamme Azzurre viaggiano ad una media di quasi 50 assoluti vinti in ogni stagione: nel 2018 si contano 46 maglie tricolori assolute, 19 titoli di categoria e 28 titoli paralimpici, segno che lo spessore tecnico complessivo è di altissimo livello.
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Redazione

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