Napoli. Caso formiche, Ciarambino: “De Luca smentito 3 mesi fa dall’Asl”
“Le bugie di De Luca sono smascherate dagli atti dei suoi stessi uffici. E’ di tre mesi fa una relazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Napoli 1, di cui siamo in possesso, che smentisce con largo anticipo le teorie complottiste del governatore che da settimane teorizza presunti mandanti di formiche nelle corsie del San Giovanni Bosco. Il presidente che s’improvvisa entomologo e sostiene a gran voce che le formiche in inverno non esistono, è sbugiardato da un documento di cui non può non aver preso visione, nel quale si sostiene che nel viale centrale del San Giovanni Bosco, a seguito di un sopralluogo degli operatori del Servizio Igiene e Sanità, sono state localizzate molte zone di nidificazione di formiche. La relazione è del 13 novembre scorso, successiva al caso di una paziente intubata, poi deceduta, trovata completamente ricoperta di formiche. In quell’atto viene specificato che “gli interventi di disinfestazione avranno un mero effetto tampone”. E non è un caso che a distanza di settimane, mentre De Luca straparlava di complotti e macchinazioni, le formiche siano tornate a infestare reparti e corsie”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“E’ paradossale, alla luce di quanto si legge nella relazione degli operatori del Dipartimento di Igiene, che hanno riscontrato rifiuti nelle aree esterne, numerosissime soluzioni di continuità su pavimenti, battiscopa e pareti, infissi alle finestre non sigillati e nessuna barriera che impedisse il passaggio di insetti, che De Luca oggi torni a prendere in giro cittadini e pazienti facendo istituire dall’Asl un’inutile commissione d’indagine sulle formiche e che il dg Forlenza presenti addirittura un esposto ai Nas sull’ipotesi di una eventuale causa dolosa delle invasioni di insetti. E’ da tempo che denunciamo le gravi carenze di natura strutturale e il totale stato di degrado in cui versa il San Giovanni Bosco, uniche criticità all’origine del fenomeno. Chiediamo, ancora una volta, che le responsabilità siano fatte risalire a chi è deputato al controllo su igiene e stato di fatiscenza della struttura ospedaliera, ovvero il dg dell’Asl e il direttore sanitario del nosocomio, non certo sui tre infermieri nei cui confronti sono stati adottati provvedimenti di sospensione”.