Salerno. Potere al Popolo diffida Conte, Salvini e Toninelli per il ‘non attracco’ delle navi ONG
Dal Cilento a Salerno i militanti di Potere al Popolo questa mattina hanno raggiunto la Prefettura di Salerno, per firmare la diffida nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell’Interno e del Ministro delle Infrastrutture, ad adempiere in riferimento alla Convenzione Internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo delle navi ONG Sea Watch 3 e Sea Eye.
“Da nord a sud la Campania si sta mobilitando. Chi alza la voce su 49 persone in mare è un vigliacco. La fame di voti e di consenso qualunquista dovrebbe fermarsi di fronte al rispetto della dignità umana. Apriamo i porti, disobbediamo al Decreto Sicurezza e mostriamo come l’accoglienza gestita dallo Stato in forma diffusa sul territorio, piuttosto che lasciata alla speculazione dei privati, possa essere una grande opportunità per tutti”, commenta Davide Trezza di PAP Salerno.
“Siamo città di mare e per noi è inconcepibile che ci siano 49 persone non ancora soccorse (32 sulla Sea Watch 3, tra cui 3 minori, e 17 sulla Sea Eye) che rischiano la vita per ipotermia e disidratazione, in rada in acque maltesi in attesa di una indicazione di un porto sicuro dove approdare – aggiunge Nicola Di Matteo di PAP Cilento – Siamo un’area a rischio spopolamento, abbiamo spazio da offrire, ma accogliamo anche perché siamo pescatori, obbediamo alla legge del mare e al principio universale di umanità”.
Dopo un attento studio delle norme costituzionali e delle convenzioni internazionali di diritto umanitario, risulta evidente l’intervento delle autorità italiane preposte al salvataggio in mare come atto doveroso. Come si legge anche sul sito istituzionale della Guardia Costiera: “Il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (IMRCC) della Guardia costiera di Roma, ricevuta direttamente la segnalazione di un’emergenza in atto al di fuori della propria area di responsabilità SAR, in acque internazionali, è tenuto ad avviare le prime azioni e ad assumere il coordinamento delle operazioni di soccorso, in adempimento agli obblighi giuridici assunti dall’Italia con la ratifica delle convenzioni internazionali in materia (Convenzione sulla ricerca e il Salvataggio marittimo, siglata ad Amburgo il 27 aprile 1979 e ratificata dall’Italia con legge 3 aprile 1989, n. 147). Contemporaneamente l’IMRCC, avvisa l’autorità SAR competente, ovvero quella in grado di fornire migliore assistenza (“better able to assist” secondo la formulazione delle norme internazionali), ai fini dell’assunzione del coordinamento. Qualora questa non risponda o non sia disponibile l’IMRCC coordina le operazioni fino al loro termine ed individua, in qualità di Autorità coordinatrice, il luogo sicuro di sbarco (place to safety) dei naufraghi”.
Date le inadempienze sopra citate, si diffidano le Autorità ad attuare in maniera celere agli adempimenti loro imposti dalla legge per permettere il giusto e immediato procedimento di soccorso dei naufraghi tutti. Qualora ciò non dovesse avvenire, Potere al Popolo si riserva il deposito di un esposto alla competente Procura della Repubblica.