Sfratto ‘sede’ CasaPound, Di Stefano: “Quereleremo autori mozione”

“Non esiste nessuna sede di partito in Via Napoleone III come certificato da verbale GdF e quereleremo gli autori della mozione”. Lo scrive in una nota il segretario nazionale di CasaPound, Simone Di Stefano.

“Il Comune – continua Di Stefano – non è il proprietario, quindi non ha nessun potere di richiedere indietro lo stabile. Una delibera di Veltroni inoltre obbliga in ogni caso il Comune di Roma a fornire 18 alloggi di edilizia residenziale pubblica alle famiglie occupanti, prima di eseguire qualsiasi sgombero chiunque lo ordini o lo esegua. A Roma ci sono decine e decine di palazzi occupati da prima di CasaPound, ma nessuno se ne occupa essendo occupati principalmente da immigrati o da organizzazioni di estrema sinistra. Da 15 anni ogni sindaco che non è in grado di amministrare la città ad un certo momento per distrarre i romani inizia a parlare di CasaPound. Questo non ha portato molta fortuna ai sindaci precedenti e speriamo porti sfortuna anche alla Raggi. Siamo di fronte alla solita polpetta avvelenata per Matteo Salvini, fatta pensando di metterlo in difficoltà. Ma noi non siamo alleati di Salvini dal 2015, quindi il ministro – ha concluso Di Stefano – è libero di comportarsi come meglio crede”.

Roma, CasaPound: consigliere Pd firmatario mozione coinvolto in occupazioni rosse e Mafia Capitale 

“Il primo ad essere querelato per le falsità scritte nella mozione votata oggi in Campidoglio, sarà il consigliere del Pd Giovanni Zannola, avendo paventato la probabilità che nello stabile di via Napoleone III vengono affittati appartamenti”. Lo scrive in una nota CasaPound Italia.

“Aggiungiamo che probabilmente, avendo avuto a che fare con  professioniste delle occupazioni già condannate per estorsione, come dimostrano le intercettazioni di Mafia Capitale, si tratta di meccanismi più vicini a lui che a noi. Almeno da quanto si legge nell’informativa della Digos del 23 gennaio 2014, cat. A.2/2014/Digos/inf.12. Era Zannola infatti, da quanto emerge dalle carte, a dare informazioni su possibili stabili da occupare, come ad esempio nel caso della tentata occupazione di uno stabile di Dragoncello sventata dal commissariato di Ostia il 29 dicembre 2013 che ha portato all’identificazione di 11 persone tra cui 5 marocchini e 6 italiani. Non prendiamo lezioni di legalità da Zannola, che è anche stato consigliere di maggioranza dell’ex giunta Pd del X Municipio che ha visto l’ex presidente Tassone arrestato e condannato per mafia. Aggiungiamo che – conclude CasaPound – ove ne ravvedessimo le condizioni, quereleremo tutti quelli che hanno fatto propria la mozione contenente accuse gravissime”.

Redazione

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