Un paretano alla sesta edizione del “Gran Premio della Caffetteria Italiana”
Tamburrino, appena tornato dal “Milan Coffee Festival” dove ha tenuto una masterclass di estrazioni di caffè napoletano e latte art, ha cominciato ad occuparsi di caffetteria e bar quando aveva circa 16 anni e da allora non si è più fermato. Il giovane studia, si informa, lavora sodo e cerca di trasmettere le proprie conoscenze – attraverso la passione che lo muove – ai giovani che incontra nelle scuole, nei locali di Napoli, Milano e Lecce.
“Ma in questi cinque anni sono arrivate, sacrificio dopo sacrificio, pillola dopo pillola, le soddisfazioni più grandi: insegno, ho l’onore di lavorare per la torrefazione più antica d’Italia che compirà 150 anni quest’anno, sono stato uno tra i due campani – spiega Tamburrino con emozione e commozione – a partecipare alla semifinale italiana per la caffetteria a Roma, parteciperò al Sigep e probabilmente parteciperò anche ai prossimi campionati italiani ed europei di caffetteria e latte art! Studio nuovi metodi di estrazione diversi dalla moka o dal semplice espresso perfezionandomi sempre di più nel settore cercando di restare sempre due passi avanti e mai tornare indietro o tornarci solo per capire che i miei sacrifici son andati a buon rendere! Partecipo a fiere importanti per caffetteria e pasticceria, ‘rubo’ le conoscenze a chi è nel settore dei vini e cerco sempre di imparare da chi di questo mestiere ne fa una vera passione e cultura. Ogni giorno, cerco di valorizzare le risorse della Terra e trasmettere dietro ad un banco la mia passione, il mio vissuto, il mio entusiasmo e mi sento sempre un cliente con l’occhio clinico prima di essere un professionista. Gli ingredienti sono: umiltà, sacrificio, passione. E se al cuore non si comanda – conclude Tamburrino – io resto qui a regalarvi sorrisi ed emozioni davanti al profumo dei caffè”.