Milano. Giustizia, Posca: “In Italia 3,5 milioni di giudizi civili pendenti”

“In Italia ci sono oltre 3,5 milioni di giudizi civili pendenti. La proposta dei commercialisti è di ‘aggredire’ le vertenze a contenuto economico con strumenti alternativi. Lo smaltimento dell’arretrato nella giustizia civile è da sempre un’emergenza. Per completare i tre gradi di giudizio in Italia servono oltre 2000 giorni. In Francia ne bastano 950, 778 in Spagna. Oltre alla lunghezza dei processi, i fattori incriminati della giustizia civile sono la complessità procedurale, regolata da circa 40 passaggi, e la dispersione del 30% del valore della controversia tra parcelle di avvocati e costi burocratici (in Germania il costo, in percentuale del valore della causa, è del 14,4%, in Francia del 17,4%). I commercialisti da sempre danno il loro contributo tecnico al funzionamento della giustizia. Consulenti tecnici del giudice o di parte nelle cause civili, curatori fallimentari e commissari giudiziali nelle procedure concorsuali, amministratori giudiziari di beni e aziende in sede civile e penale”. Lo ha detto Domenico Posca, presidente dell’Unione Italiana Commercialisti, presentando il Congresso nazionale del sindacato “Unico” che si terrà domani, venerdì 22 febbraio, dalle ore 9,00 presso l’Auditorium San Fedele a Milano (via Hoepli 3/b).

A introdurre i lavori, con la presentazione della conduttrice Rai Adriana Volpe, saranno Stefano Buffagni (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), Carla Ruocco (Presidente della Commissione Finanze Camera dei Deputati), Francesco Fimmanò (Vice Presidente della Corte dei Conti), Massimo Miani (Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti italiani); Luigi Pagliuca (Presidente Cassa Previdenza Ragionieri); Marcella Caradonna, Presidente dell’Odcec di Milano; Danilo Iervolino, Presidente Università telematica Mercatorum; Giuseppe Pierro, Editore “Ad Maiora”.

Alla prima tavola rotonda interverranno Alberto Luigi Gusmeroli (Vice Presidente Commissione Finanze Camera dei deputati), Alberto Meloni (Vice Presidente Unione Italiana Commercialisti); Luigi Capuozzo (Presidente Ugrc), Claudio Rorato (Direttore Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale Politecnico di Milano), Guido Marzorati (Direttore Settore Fisco e Diritto d’impresa Assolombarda), Marcella Galvani (Consigliere nazionale dei commercialisti).

Alla seconda tavola rotonda parteciperanno Jacopo Morrone (sottosegretario Giustizia) Antonio Uva (Consigliere delegato Unione Italiana Commercialisti), Walter Saresella (Presidente della sezione seconda Corte di Appello di Milano); Antonio Stefani (Giudice sezione sesta Tribunale di Milano), Marcella Caradonna (presidente Odcec di Milano), Chiara Valcepina (Consigliere delegato procedure esecutive e concorsuali Ordine Avvocati di Milano), Pietro Martello (Presidente Sezione Lavoro del Tribunale di Milano), Gianpaolo Porcu (Commercialista, già Giudice tributario).

Alla terza tavola rotonda interverranno Luigi Pagliuca (Presidente Cnpr), Achille Coppola (Segretario nazionale dei commercialisti italiani); Marco Cuchel (Presidente Associazione Nazionale Commercialisti), Stefano Sfrappa (Presidente Sindacato Italiano Commercialisti), Antonella La Porta (Presidente Federazione Italiana Donne Dottori Commercialisti), Alessandro Cerati (Consigliere Associazione Nazionale Dottori Commercialisti), Domenico Posca (Presidente Unione Italiana Commercialisti.

Alla quarta tavola rotonda interverranno Massimo Bitonci, sottosegretario al Mef; Andrea Foschi (Consigliere nazionale dei commercialisti), Emmanuela Saggese, (Consigliere Unione Italiana Commercialisti); Domenico Calvelli (Presidente Odcec Biella e Consigliere Unione Italiana Commercialisti); Stela Gazheli (Consulente del lavoro); Alessandro Pagano (commissione Finanze della Camera); Nunzio Costa (Esperto in crisi da sovraindebitamento).

Il futuro dei commercialisti  italiani – ha sottolineato il numero uno di Un.i.co. – sarà molto diverso da quanto avvenuto finora. La professione sta cambiando rapidamente. La consulenza contabile e fiscale stanno perdendo rilievo a seguito delle profonde modifiche normative. La conseguente crisi degli studi che si occupano prevalentemente di servizi alle piccole imprese va affrontata con approccio innovativo. Tanto nel rapporto con l’autorità giudiziaria e con la giustizia tributaria, quanto con riferimento alla consulenza in ambito finanziario nei rapporti con il sistema bancario in tema di crediti deteriorati (UTP e NPL) che alle nuove opportunità offerte dalla riforma della crisi d’impresa.

I commercialisti devono ripensare la loro attività puntando con decisione alla specializzazione e all’aggregazione tra studi per poter rispondere alle nuove esigenze dei clienti e del mercato. In questa fase di grandi mutamenti c’è più bisogno che mai di tutela dei commercialisti. Il sistema di rappresentanza della categoria, basato oggi sul consiglio nazionale che ne ha la titolarità nei rapporti con le istituzioni e sulle associazioni che danno voce alla base, deve completarsi con un organismo sindacale unitario per tutelare i diritti dei commercialisti nella loro veste di lavoratori autonomi.

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Redazione

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